23 Nov 2024

L’AGRICOLTURA COME MOTORE DI SVILUPPO DELLA MONTAGNA

28 Feb 2024 437

Sollecitare l’Europa, tramite il Piano Strategico nazionale della PAC (Politica Agricola Comune) 2023-
27, ad una maggiore attenzione verso la montagna, ma nello stesso tempo mettere in campo tutte
le iniziative e gli strumenti necessari per utilizzare al meglio le misure e le risorse destinate allo
sviluppo rurale. Sono alcuni degli obiettivi dell’evento organizzato da Acli Terra a Castel Ivano in
Valsugana nella serata di ieri.
Di fronte ad un folto pubblico di imprenditori agricoli locali, il Presidente delle Acli Terra trentine
Matteo Trentinaglia ha rilanciato la necessità di una visione complessiva dei problemi della
montagna con una maggiore attenzione, specie da parte del governo nazionale, per le risorse
destinate alla aree svantaggiate, alle aree interne e alle terre alte. Richiamando le “proteste dei
trattori” di queste settimane, Trantinaglia ha auspicato una politica efficacemente mirata alle zone
rurali con dotazioni finanziarie adeguate.
Sulla necessità di una maggiore attenzione verso lo sviluppo rurale alpino è intervenuto anche il
Vicepresidente nazionale di Acli Terra Flavio Sandri (imprenditore agricolo della Valsugana, già
Presidente delle Acli Terra trentine) che ha rilevato lo scarso impegno di ISMEA (Istituto Servizi per
il Mercato Agricolo e Alimentare) nei confronti della montagna. Analogamente Ezio Dandrea,
(segretario organizzativo di Acli Terra del Trentino e Vicepresidente nazionale del Centro di
Assistenza Agricola delle Acli), ha rilanciato la necessità di unire il tema della crescita delle imprese
locali all’interno di una strategia complessiva di sviluppo dell’economia locale.
L’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli ha illustrato gli indirizzi programmatici
dell’esecutivo provinciale per il supporto alle aziende agricole impegnate in questo periodo ad
affrontare una difficile congiuntura sotto il profilo economico, finanziario e climatico.
Daniele Zaccherini, commercialista ed esperto nel settore agrario, è intervenuto fornendo una serie
di utili informazioni relative alle novità economiche e fiscali nel settore mentre centrale è stata la
relazione di Angelo Frascarelli, docente di economia e politica agraria presso l’Università di Perugia
(già Vicepresidente della FEM e già Presidente di ISMEA). Frascarelli si è soffermato su alcuni punti
essenziali per creare sviluppo nelle aree rurali ad iniziare dall’individuazione del carattere di
distintività che devono assumere sia i prodotti sia i territori intesi questi ultimi come veri e propri
sistemi locali. È inoltre necessario tradurre la distintività in un simbolo condiviso del territorio
sviluppando parallelamente alcune condizioni di contesto (che formano il cosiddetto capitale
territoriale) quali la presenza di imprenditori illuminati, la formazione delle competenze, adeguate
infrastrutture e servizi, il rispetto della risorsa ambientale e soprattutto una politica di
accompagnamento dei processi di sviluppo.
Sollecitazioni raccolte nell’intervento finale di Nicola Tavoletta, Presidente nazionale di Acli Terra,
che ha parlato dell’evoluzione culturale dei contadini di montagna i quali saranno chiamati ad
assumere una visione e una strategia per lo sviluppo unitario delle aree rurali, implementando
nuove alleanze con la comunità e una nuova comunicazione nei confronti del consumatore. L’invito
di Tavoletta è rivolto ad una nuova stagione di unità all’interno della categoria degli imprenditori
agricoli e di una nuova alleanza con le comunità territoriali per creare azioni virtuose di sviluppo
sostenibile sia dal punto di vista ambientale, che economico e sociale.