Acli Terra della Campania esprime grande soddisfazione alla bella notizia della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea (C 448/39 del 25.11.2022) della domanda di registrazione dell’ IGP “Olio Campania” ai sensi dell'articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli.
Un risultato importante che potrà portare risvolti economici tutt’altro che trascurabili per l’olivicoltura e per l’agricoltura tutta, in Campania. Fra qualche mese quindi anche la Campania potrà fregiarsi nel mondo di un ulteriore prodotto ad Indicazione Protetta, proprio l’Olio extra vergine di Oliva che è il simbolo nel mondo della Dieta Mediterranea, nata qui in Campania, e che oggi trova finalmente la sua più naturale denominazione.
L’obiettivo, raggiunto grazie all’impegno e perseveranza del Comitato Promotore, con il convinto sostegno dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, arricchisce il patrimonio Italiano dei prodotti di qualità che mettono al primo posto in Europa il nostro Bel Paese con 319 denominazioni DOP, IGP, STG e 526 vini DOCG, DOC e IGT, senza considerare poi il nutrito elenco di Prodotti PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) che conta ben 4.881 prodotti le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate e praticate secondo regole tradizionali da almeno 25 anni.
La Campania si posiziona al secondo posto in Italia con ben 457 prodotti PAT registrati e vanta quindi un ricchissimo paniere di vini DOCG, DOC e IGT e altri 26 prodotti registrati DOP, IGP, STG, tra cui 15 DOP e 11 IGP (Nocciola di Giffoni, Castagna di Montella, Marrone di Roccadaspide, Marrone di Serino/Castagna di Serino, Limone Costa d'Amalfi, Limone di Sorrento, Melannurca Campana, Carciofo di Paestum, Rucola della Piana del Sele, Pasta di Gragnano e il Vitellone bianco dell'Appennino Centrale).
Per l’Olio Extra Vergine di Oliva, l’Italia conta ben 42 DOP di cui 5 in Campania, 2 in provincia di Salerno (Cilento e Colline Salernitane), 1 in provincia di Avellino (Irpinia-Colline dell’Ufita), 1 in provincia di Caserta (Terre Aurunche) e 1 in provincia di Napoli (Penisola Sorrentina). Questo nuovo riconoscimento amplia di molto la superficie e i quantitativi di olive prodotte ed atte alla produzione di olio a marchio riconosciuto e potrà avere un sicuro effetto traino per i quantitativi di prodotto da destinare alla vendita, con più filiera e più reddito per gli agricoltori. I dati Istat 2020 ci restituiscono dei dati preoccupanti dal punto di vista del numero delle aziende attive in Campania che fa registrare nell’ultimo decennio un calo demografico del 42% rispetto al 2010 portandole in Campania a 79.353 aziende.
Rispetto a questi dati Acli Terra ritiene necessario da parte della Regione un piano di rilancio delle produzioni in modo da assicurare anche alle piccole aziende, specie nelle aree interne e di montagna, un adeguato reddito e contenere così la costante decimazione di tante attività agricole che non sono più nelle condizioni di competere sui mercati convenzionali.
Turismo, Tipicità, Tradizioni e Ambiente sono i cardini su cui da sempre l’agricoltura Campana trova la forza per distinguersi in un mercato che tende ad appiattire le produzioni agroalimentari per fare speculazione economica e a scapito delle produzioni tradizionali, di nicchia e di qualità che invece rappresentano la principale rete di produzione locale e che custodiscono l’identità dei nostri popoli e dei nostri territori.
La sostenibilità non è solo ambientale ma occorre rispondere a criteri di sostenibilità economica per chi svolge questa importante attività e che diventa anche sostenibilità sociale per quelle agricolture, ormai eroiche, che sono costrette oggi a lavorare ai margini di una economia non più a misura d’uomo.
Acli Terra della Campania su questo tema si impegna a favorire ed accompagnare processi di aggregazione che pure sono necessari e che facilitano la formazione di micro filiere organizzate in funzione delle attuali esigenze produttive e di mercato ma anche per preservare le comunità locali e i loro territori dall’abbandono.
Si riparte quindi dalla rete rurale delle aziende agricole che svolgono attività connesse a contatto dei territori e che in Italia oggi sono quasi il 10% del totale e che svolgono attività ricettive o la trasformazione e la vendita dei prodotti aziendali. Una rete del gusto che percorre l’Italia da nord a sud, creata con ingredienti a Km0, prodotti dalla loro stessa attività o da aziende locali. Non solo. I dati Istat ci restituiscono dati incoraggianti sull’agricoltura di oggi che diventa sempre più anche produzione di energia rinnovabile, artigianato, fattorie didattiche e sociali. Le aziende agricole ci dicono quindi che la Sostenibilità è un lavoro quotidiano nella salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e della nostra cultura.
Nella giornata mondiale dell’Olivo, proclamata in occasione della 40ª Conferenza generale dell’UNESCO nel 2019 e che si svolge il 26 novembre di ogni anno, noi Campani non potevamo avere un regalo migliore con la pubblicazione della registrazione dell’IGP Olio Campania, a conferma che L’olivo è molto più di un semplice albero dal tronco nodoso ma è l’incarnazione emblematica dei valori di pace, saggezza e speranza, valore mondiale da incoraggiare nella protezione di questo albero e dei valori che incarna, al fine di apprezzarne l’importante significato sociale, culturale, economico e ambientale per l’umanità.
Così come la Dieta Mediterranea rappresenta l’esempio di corretta alimentazione ma anche di uno stile di vita a misura d’uomo, la giornata mondiale dell’olivo diventa emblematico rispetto allo sforzo che il mondo oggi deve compiere ed adattarsi ai cambiamenti climatici e che ci richiama tutti alla protezione del patrimonio culturale e naturale, compresi i paesaggi, la missione di tutti noi all’impegno necessario e più esteso nella sostenibilità ambientale.