«La scelta che sta portando avanti l'Irlanda di affrontare la piaga sociale dell'alcolismo tramite una etichettatura uguale a quella delle sigarette è un errore che va fermato, perché degenererebbe in una immotivata guerra al vino». Sono le parole di Nicola Tavoletta, presidente nazionale di ACLI TERRA.
Secondo il presidente dell’Associazione professionale agricola delle Acli, «l'abuso rappresenta il problema, non il consumo, ma ciò per tutti i prodotti alimentari, non solo per il vino o per la birra. Inoltre non si può equiparare il vino ai super alcoolici. La delusione di ACLI TERRA non è soltanto nelle istituzioni irlandesi – prosegue Tavoletta – ma nasce anche dall' immobilismo della Commissione Europea che poteva opporsi formalmente e non lo ha fatto. I nostri parlamentari europei, come quelli di altri nove Paesi si sono anche pronunciati in Parlamento contro tale misura, trovando una ampia maggioranza contraria, ma senza conseguenze. L'unico argine a questa misura insensata rimane il WTO che esprime contrarietà e non sta autorizzando gli irlandesi.
Consideriamo questa delle etichettature simboliche o figurative sugli alimenti una schizofrenia, quando il buon senso vorrebbe che ogni alimento fosse identificato con etichettature riportanti le schede nutrizionali utili a un intelligente discernimento. Non è il valore di un cibo ad arrecare danni alla salute, ma il disequilibrio del regime alimentare.
Allora – conclude il presidente Tavoletta – su una cosa ovvia, ci viene in mente che ci possa essere anche una questione di scorrettezza commerciale. Confidiamo nell’intervento del WTO»
ACLI TERRA è accanto e sostiene i parlamentari europei che vogliono far emergere tale questione per una presa di coscienza popolare europea