Il 16 febbraio il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto PNRR ter, il quale punta ad accelerare la spesa dei fondi della Politica di Coesione UE e nazionali, accentrando le competenze in capo a Palazzo Chigi e sopprimendo l'Agenzia per la Coesione territoriale.
Sarà il Dipartimento per le Politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri ad assumere tutte le funzioni dell'Agenzia per la Coesione e ad assorbirne le risorse umane, strumentali e finanziarie. Una riorganizzazione radicale che, insieme alla riprogrammazione di una parte dei fondi europei non spesi attraverso il capitolo REPowerEU del PNRR, dovrebbe aiutare l'Italia a recuperare il ritardo della programmazione 2014-2020.
Il decreto prevede la composizione del “Nucleo per le politiche di coesione” (NUPC) che supporterà il Dipartimento per le Politiche di coesione. Il NUPC, che risulterà alla fine costituito da un massimo di 42 componenti nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o dell'autorità politica competente, sarà responsabile anche delle riprogrammazioni delle risorse UE e nazionali della Coesione, compresa la quota di fondi europei 2014-2020 non spesi destinata a confluire nel capitolo REPowerEU del PNRR. Sarà quindi questa la struttura tecnica che si occuperà delle modifiche al Recovery da sottoporre entro il 30 aprile alla Commissione europea e che potrebbe condurre in porto una doppia operazione: da una parte, alimentare il PNRR con i fondi strutturali per finanziare nuovi progetti strategici nel contesto della crisi energetica; dall'altra ricollocare nel ciclo 2021-27 dei fondi europei i progetti Recovery depennati perché inattuabili entro la scadenza del 2026.
Sempre fronte governance della Coesione, e funzioni di Autorità di audit dei Programmi nazionali, cofinanziati dai fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2021-2027 o da altri fondi europei a titolarità delle Amministrazioni centrali dello Stato, saranno svolte dal Ministero dell'economia e delle finanze. Al rafforzamento delle strutture sono già state destinate risorse a valere sul Programma complementare di azione e coesione per la Governance dei Sistemi di Gestione e controllo 2014-2020 e altre arriveranno dalla programmazione complementare 2021-2027.
Il decreto istituisce inoltre l’Autorità di gestione nazionale del Piano strategico della PAC 2023-2027 (PSP), che sarà costituita da due Uffici: l’Ufficio per il coordinamento della programmazione e della gestione degli interventi e l’Ufficio per il coordinamento del monitoraggio e della valutazione.
Il nuovo decreto mira a velocizzare e sburocratizzare le norme applicative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza incrementando, al contempo, le risorse umane a disposizione delle varie strutture per rispettare i tempi utili all’attuazione delle misure.
Dott. Matteo La Torre
Progettista ed Esperto in Fondi UE