18 Ott 2024

Politica e istituzioni

Roma, 21 lug - (Nova) - Le dimissioni del premier Mario Draghi e le possibili elezioni politiche anticipate in autunno potrebbero avere delle ricadute anche sul futuro della consiliatura regionale del Lazio. Le indiscrezioni circolate in questi mesi che vedono Nicola Zingaretti interessato ad una candidatura in Parlamento, con la crisi di governo, sono diventate ancora piu insistenti. A placare il clima di incertezza sono fonti interne alla Regione Lazio che escludono un possibile election day con le politiche.
Nel Lazio, dunque, l'esperienza del campo largo targato Pd e che tiene dentro M5s e Azione sembra destinato a resistere e ad andare avanti, con una forbice di possibile voto ricadente tra ottobre e gennaio. Intanto, la palla ora è passata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sciolto le camere e ora dovrà indire nuove elezioni: la data piu probabile, secondo le ultime indiscrezioni, è il 25 settembre. In ogni caso "in Regione Lazio - assicurano le fonti - la maggioranza c'è e andrà avanti, non c'è una crisi politica". Inoltre viene escluso un possibile election day con le politiche perchè "una eventuale e possibile candidatura di Nicola Zingaretti in Parlamento non è incompatibile con la sua permanenza. Quindi, la legge gli consente comunque di ricoprire la carica di governatore". Infatti, secondo quanto previsto dalla legge, dalle eventuali dimissioni di Zingaretti devono trascorrere 90 giorni prima delle elezioni regionali. Gli scenari nel Lazio potrebbero quindi vedere le dimissioni di Zingaretti una volta ufficializzata la candidatura in Parlamento - ipotesi meno probabile - con un ritorno alle urne nel Lazio verso ottobre o inizio novembre. Oppure l'attuale governatore potrebbe dimettersi subito dopo le elezioni politiche (fine settembre o inizio ottobre) qualora fosse eletto, con elezioni regionali dopo 3 mesi, verso gennaio. Un lasso di tempo che rende impossibile la concomitanza con il voto alle politiche. Si preannuncia pero una campagna elettorale frenetica e infuocata con Zingaretti che dovrebbe ricoprire contemporaneamente il ruolo di governatore e di candidato al Parlamento. Il Partito democratico proporrà alle forze del centrosinistra di saltare il passaggio delle primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione Lazio, in vista del voto. Ci sarà da vedere quali valutazioni faranno gli alleati chiamati in queste settimane, e fino a settembre, a trovare una sintesi sul programma con cui la coalizione si presentera alle elezioni. I tavoli si stanno riunendo regolarmente ogni giovedi e vedono riunite al momento undici forze politiche. Le principali sono: Partito democratico, Movimento 5 stelle, Pop, Sinistra civica ecologista, Articolo 1, Sinistra italiana, Demos, Europa verde. La proposta, avanzata dal segretario Pd Enrico Letta, di superare la fase delle urne interne per trovare una candidatura unitaria, ha trovato d'accordo anche il governatore Nicola Zingaretti: "Troviamo una candidatura e facciamo uno sforzo anche perchè qui pesa un dibattito nazionale. Bisogna definire il perimetro", ha sottolineato Zingaretti. L'ipotesi potrebbe tenere nel centrosinistra anche Azione di Carlo Calenda, il quale per ora ha dato l'appoggio all'assessore alla Sanita, Alessio D'Amato, in campo per le eventuali primarie contro il candidato del Pd, Daniele Leodori. Tra i possibili concorrenti ai gazebo del centrosinistra, con riserva non sciolta, ci sono Enrico Gasbarra, gia deputato, europarlamentare, vicesindaco di Roma e presidente della Provincia, la consigliera regionale della lista civica Zingaretti, Marta Bonafoni di Pop. Il M5s, invece, ha già fatto sapere che non avanzera nomi in caso di chiamata alle urne interne di coalizione. Altre forze - tra cui Sinistra italiana, Europa verde, Leu - chiamate a raccolta da Sinistra civica ecologista, per ora hanno dato vita a un progetto politico, Alternativa comune, attorno a istanze condivise sulla transizione ecologica e lotta alle disuguaglianze, senza avanzare candidature. Nel percorso di Alternativa comune sono stati coinvolti, al primo incontro, anche il M5s e Roma futura, gruppo politico nato per le elezioni amministrative della capitale e che ha portato un'assessora e due consiglieri in Campidoglio oltre che diversi altri consiglieri nei municipi romani. Verosimilmente, ipotizzando eventuali primarie tra ottobre e novembre, il quadro definitivo del centrosinistra in corsa per Lazio 2023 dovrebbe andarsi a comporre per la fine di settembre. Il nuovo scenario, lanciato dal Partito democratico e ora al vaglio degli alleati, riporta alla ribalta l'ipotesi di un nuovo nome per la candidatura, differente da quelli finora vagliati, che possa mettere tutti d'accordo. Il centrodestra è ancora in alto mare con i nomi. Il leader della Lega Matteo Salvini giorni fa si è fatto sentire, aprendo pubblicamente il capitolo candidature per il Lazio: "Il centrodestra scelga presto il candidato per lasciarsi alle spalle l'era Zingaretti. Ricominceremo dalla Regione Lazio, dove si può e si deve vincere".

ROMA (ITALPRESS) - "Dopo lo strappo dei contiani, che ha messo in crisi il governo e il Paese, le parole di Enrico Letta mi sembrano chiare: 'Ognuno per se, ha fatto capire oggi. Ebbene, chiedo al segretario Letta e ai vertici laziali del Pd: come la mettiamo con i contiani e con l'assessore Lombardi in Regione? Ricordo che sono le stesse persone che non vogliono il termovalorizzatore a Roma per intenderci. Il Pd batta un colpo, non va bene nascondersi dietro il silenzio. La nostra politica anche sul territorio sarà sempre contro i populisti e le destre, e da oggi anche contro chi ha voluto mandare a casa Draghi, la persona più autorevole per il rilancio del nostro Paese". Lo dice Stefano Pedica, segretario del Lazio di Più Europa.

(DIRE) 21 lug. - Le elezioni politiche si terranno il 25 settembre. È quanto si apprende da fonti qualificate. La data, dopo lo scioglimento odierno delle Camere, sarà ufficializzata dal Consiglio dei ministri convocato alle 18. (Anb/ Dire)

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 21 lug - Il ministro della Pubblica Aamministrazione Renato BRUNETTA lascia Forza Italia. Lo ha annunciato in una nota nella quale afferma che «Non sono io che lascio, ma è Forza Italia, o meglio quel che ne è rimasto, che ha lasciato se stessa e ha rinnegato la sua storia. Non votando la fiducia a Mario Draghi, il mio partito ha deviato dai valori fondanti della sua cultura: l'europeismo, l'atlantismo, il liberalismo, l'economia sociale di mercato, l'equità. I cardini della storia gloriosa del Partito popolare europeo, a cui mi onoro di essere iscritto, integralmente recepiti nell'agenda Draghi e nel pragmatismo visionario del Pnrr». «Mi batterò ora perché la sua cultura, i suoi valori e le sue migliori energie liberali e moderate non vadano perduti e confluiscano in un'unione repubblicana, saldamente ancorata all'euroatlantismo», ha aggiunto il ministro.

(DIRE) Roma, 21 lug. - Enrico Letta parlando ai gruppi del Pd sancisce il divorzio dai Cinque Stelle.
Senza citarli, Letta prende atto che "da ieri lo scenario è totalmente modificato" e i Democratici "devono concentrarsi su quello che siamo noi, a partire da quello che siamo noi".
Letta aggiunge: "Concentrarci su noi stessi vuol dire non perdere di vista lo scenario complessivo, faremo bene se faremo bene noi. Non fermiamoci a pensare a quello che faranno gli altri. Anche perchè gli altri quello che dovevano fare lo hanno fatto ieri. Ieri è stato un cambio totale di paradigma, di scenario, e aggiustare quello che hanno fatto ieri sará molto difficile".
Il segretario del Pd allarga il ragionamento al centrodestra, ma poi cita espressamente anche il M5s. "Loro non sanno quello che hanno fatto, chi ha combinato quello che ha combinato, non sa quel che ha fatto. Noi e i cittadini italiani ci renderemo conto presto di quali saranno i danni. Ci sono stati errori enormi che hanno fatto tutti loro. Io non faccio classifiche. Le responsabilitá sono di tutti", dice Letta, mentre i gruppi parlamentari del Pd accolgono con un lungo applauso questo passaggio.

(DIRE) Roma, 21 lug. - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, ha reiterato le dimissioni sue e del Governo da lui presieduto.
Il Presidente della Repubblica ne ha preso atto. Il Governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti.

“Le Cooperative di Comunità sono uno strumento importantissimo per lo sviluppo e il rafforzamento del nostro tessuto sociale ed economico perché valorizzano tradizioni culturali e risorse territoriali, creando opportunità lavorative nei territori a rischio spopolamento e nelle periferie degradate”, così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti sull’istituzione dell’Albo regionale delle Cooperative di Comunità.

La giunta regionale ha approvato oggi la delibera che istituisce l’albo e le Linee Guida che disciplinano le modalità di iscrizione e tenuta dello stesso.

Le Cooperative di Comunità dovranno avere sede nel territorio regionale e operare:

• In aree montane, aree interne o a rischio spopolamento, o in zone caratterizzate da condizioni di disagio socio-economico e di criticità ambientale;

• In particolari contesti come aree metropolitane o periferie urbane e periurbane, caratterizzati da minore accessibilità sociale, economica e di mercato, che si traduca in rarefazione dei servizi, dispersione scolastica e presenza di marginalità sociali.

“Istituire l’Albo delle Cooperative di Comunità significa mettere un primo tassello a sostegno dello sviluppo economico, della coesione e della solidarietà sociale dei nostri territori che potranno rafforzare il loro sistema produttivo integrato e valorizzare le risorse e le vocazioni delle comunità locali”, ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Startup e Innovazione Paolo Orneli.

Potranno iscriversi all’albo Cooperative di Comunità che soddisfino i bisogni della comunità locale migliorandone la qualità sociale ed economica della vita sviluppando attività economiche eco-sostenibili finalizzate a:

• Creazione di beni e servizi;

• Creazione di offerta di lavoro e valorizzazione delle risorse umane;

• Recupero e valorizzazione di beni comuni, ambientali e culturali;

• Valorizzazione di innovazioni e tradizioni.

L’iscrizione all’Albo sarà condizione necessaria per accedere alle agevolazioni previste dalla legge.

L’albo regionale sarà gestito da un organo inter-direzionale costituito dal direttore della direzione regionale per lo Sviluppo economico, dal direttore della direzione regionale per l’inclusione sociale, dal direttore dell’Agenzia Spazio Lavoro e dal direttore regionale Istruzione, formazione e lavoro.

Il testo passerà ora alla XI Commissione regionale per il parere di rito.
(Com/RoPag)

(ITALPRESS) - "Autobus Cotral e treni regionali gratis per 30 giorni fino al 15 settembre per le ragazze e i ragazzi dai 16 ai 25 anni. Con la app Lazio Youth Card riparte Lazio in Tour.  Lazio ai giovani! Daje!". Lo scrive su Instagram il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Roma, 14 lug. (Adnkronos) - "I dibattito di queste ore ha preso una piega totalmente diverso in merito al provvedimento sul quale Iv voterà a favore. Ma la situazione che si è creata pone l'esigenza di lanciare un appello da quest'aula al premier Mario Draghi". Così Matteo Renzi intervenendo in dichiarazione di voto sulla fiducia al dl Aiuti al Senato. "Non è stato serio il dibattito di queste ore. Io qui dentro ho il dovere di dire che se uno apre una crisi in un momento di difficoltà può farlo. Quindi se i colleghi M5S hanno deciso di non votare la fiducia è legittimo e non è accettabile chi dice 'non si apre una crisi in un momento di difficoltà'. Ma se si decide di non votare la fiducia, si firma la lettera di dimissioni di ministri e sottosegretari". "E' ridicolo che il ministro D'Incà abbia appena chiesto al fiducia a nome del governo mentre il gruppo" si appresta a non votare la fiducia. "C'è un limite alla decenza". (Mon/Adnkronos)

Bruxelles, 14 luglio - (Nova) - Molti dei rischi economici a livello europeo individuati in primavera si sono concretizzati.

Lo ha detto il Commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, durante la presentazione delle previsioni economiche dell'estate alla Commissione. "Le previsioni di primavera, che ho presentato il 16 maggio, hanno individuato una serie di rischi negativi quali: shock derivanti da un'evoluzione imprevedibile dei mercati dell'energia, condizioni finanziarie piu' rigide, una decelerazione molto piu' marcata negli Stati Uniti e blocchi dovuti alla pandemia che porteranno a un'attivita' economica in Cina inferiore alle aspettative. Tutti questi rischi si sono concretizzati in varia misura", ha dichiarato il Commissario.