08 Set 2024

Sono stati resi noti i dati del Nomisma Wine Monitor, l’Osservatorio dedicato al mercato mondiale del vino. I numeri raccontano un calo generale, in termini di volumi, delle importazioni di vino nel mondo, fatta salva qualche eccezione, come in Italia, dove i dati sono più confortanti: il 2022, infatti, si chiude con un aumento dell’export pari a 8 miliardi di euro.

«Una crescita del 12% in un anno rappresenta un grande successo nazionale – sono le parole di Nicola Tavoletta, presidente nazionale di Acli Terra, che commenta i dati di Nomisma con un elogio all’ottimo lavoro delle donne e degli uomini impegnati nel vitivinicolo.

La nostra Associazione – afferma Tavoletta – sostiene da sempre l’importanza del settore vitivinicolo per l’economia del Paese ma è fondamentale che ci sia un ulteriore slancio per quanto riguarda anche la grande distribuzione organizzata».

Nel mercato interno Italiano, infatti, la GDO ha subito un calo, anche se i numeri sono migliori dell’annata pre-pandemica. Va molto bene, invece il settore HORECA, con una sostanziosa crescita del fatturato nel 2022.

«Il valore economico e sociale del vino rappresenta per Acli Terra uno dei pilastri su cui dare lustro e slancio al Made In Italy – ha concluso il presidente – Molte aziende vitivinicole legate alla nostra Associazione rappresentano un’eccellenza di gusto e di cultura. Un patrimonio, per il nostro Paese, da tutelare e valorizzare sempre di più».  

«La scelta che sta portando avanti l'Irlanda di affrontare la piaga sociale dell'alcolismo tramite una etichettatura uguale a quella delle sigarette è un errore che va fermato, perché degenererebbe in una immotivata guerra al vino». Sono le parole di Nicola Tavoletta, presidente nazionale di ACLI TERRA.

Secondo il presidente dell’Associazione professionale agricola delle Acli, «l'abuso rappresenta il problema, non il consumo, ma ciò per tutti i prodotti alimentari, non solo per il vino o per la birra. Inoltre non si può equiparare il vino ai super alcoolici. La delusione di ACLI TERRA non è soltanto nelle istituzioni irlandesi – prosegue Tavoletta – ma nasce anche dall' immobilismo della Commissione Europea che poteva opporsi formalmente e non lo ha fatto. I nostri parlamentari europei, come quelli di altri nove Paesi si sono anche pronunciati in Parlamento contro tale misura, trovando una ampia maggioranza contraria, ma senza conseguenze. L'unico argine a questa misura insensata rimane il WTO che esprime contrarietà e non sta autorizzando gli irlandesi.

Consideriamo questa delle etichettature simboliche o figurative sugli alimenti una schizofrenia, quando il buon senso vorrebbe che ogni alimento fosse identificato con etichettature riportanti le schede nutrizionali utili a un intelligente discernimento. Non è il valore di un cibo ad arrecare danni alla salute, ma il disequilibrio del regime alimentare.

Allora – conclude il presidente Tavoletta – su una cosa ovvia, ci viene in mente che ci possa essere anche una questione di scorrettezza commerciale. Confidiamo nell’intervento del WTO»

ACLI TERRA è accanto e sostiene i parlamentari europei che vogliono far emergere tale questione per una presa di coscienza popolare europea

Durante la riunione del Comitato di Acli Terra Milano - MB del 14 ottobre è stata approvata e adottata la "Dichiarazione per lo Stato di Emergenza Climatica e Ambientale", che si inserisce nel percorso della sede provinciale per il raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030 e per il contrasto ai cambiamenti climatici. Si tratta di tre file:

  • la Dichiarazione, nella quale sono contenute le motivazioni del documento e le azioni che AcliTerra Milano-MB si impegna ad attuare per raggiungere gli obiettivi dell'Agenda 2030;
  • l'Allegato A espone quanto AcliTerra Milano-MB ha già attivato o pianificato in questo ambito;
  • l'Allegato B raccoglie alcuni sintetici approfondimenti tecnici.

Il materiale è disponibile sul sito web https://acliterra-milanomb.it/  alla pagina Documentazione.

ACLI TERRA ha accolto con attenzione le stime diffuse a fine anno dell’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) e all’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) sui consumi di spumanti italiani per il 2022. Nonostante l’inflazione e i timori legati agli eventi geopolitici che hanno probabilmente condizionato il trend annuale dei vini fermi, quello delle bollicine nostrano si conferma come uno dei mercati più rosei grazie anche agli eccezionali dati di dicembre.

Chiudiamo infatti con un nuovo record produttivo, 970 milioni di bottiglie per un controvalore di 2,85 miliardi di euro (di cui 2 per il solo export), e le festività incidono in maniera sostanziosa su questi numeri, con 341 milioni di tappi saltati tra Natale e Capodanno, in Italia (95 milioni) e soprattutto all’estero, sempre più innamorato della nostra bollicina (3/4 delle vendite totali: 246 milioni, +8% sui volumi).

Le nostre cantine stanno lavorando bene progredendo sempre di più nella evoluzione del binomio quantità, utile per competere nell'esportazione, e qualità.

Per ACLI TERRA tale spaccato dell'agroalimentare italiano è strategico perché è trainante anche per altri settori meno famosi all'estero e per una promozione turistica dei luoghi.

Dobbiamo mantenere, come organizzazioni di categoria e come istituzioni, sempre alto l'impegno nell'affiancare e sostenere le cantine, sia con mezzi ordinari che straordinari.

ACLI TERRA ha accolto con attenzione le stime diffuse a fine anno dell’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) e all’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) sui consumi di spumanti italiani per il 2022. Nonostante l’inflazione e i timori legati agli eventi geopolitici che hanno probabilmente condizionato il trend annuale dei vini fermi, quello delle bollicine nostrano si conferma come uno dei mercati più rosei grazie anche agli eccezionali dati di dicembre.

Chiudiamo infatti con un nuovo record produttivo, 970 milioni di bottiglie per un controvalore di 2,85 miliardi di euro (di cui 2 per il solo export), e le festività incidono in maniera sostanziosa su questi numeri, con 341 milioni di tappi saltati tra Natale e Capodanno, in Italia (95 milioni) e soprattutto all’estero, sempre più innamorato della nostra bollicina (3/4 delle vendite totali: 246 milioni, +8% sui volumi).

Le nostre cantine stanno lavorando bene progredendo sempre di più nella evoluzione del binomio quantità, utile per competere nell'esportazione, e qualità.

Per ACLI TERRA tale spaccato dell'agroalimentare italiano è strategico perché è trainante anche per altri settori meno famosi all'estero e per una promozione turistica dei luoghi.

Dobbiamo mantenere, come organizzazioni di categoria e come istituzioni, sempre alto l'impegno nell'affiancare e sostenere le cantine, sia con mezzi ordinari che straordinari.