23 Nov 2024

Dal Mondo

Avete mai letto gli albi a fumetti?

Per tanti una compagnia assolutamente avvincente in ogni fase di vita.

Ogni tanto ricostruisco nella mia fantasia i nostri impegni in piccole storie bonelliane e la mia aspettativa è stata soddisfatta  nell’incontro della scorsa settimana con il Luogotenente Roberto Lai.

L’Associazione dei Carabinieri ha voluto raccontare le azioni del loro reparto dedito alla tutela dei beni culturali proprio con una serie di albi a fumetti, individuando come protagonista lo stesso Lai.

Un modo per coinvolgere gli studenti che abbiamo apprezzato.

ACLI TERRA ha trovato un’alleanza con loro e abbiamo voluto farveli conoscere perché l’identità storica rappresenta un importante parametro valoriale e comunicativo per l’agroalimentare.

La diversità del nostro lavoro e della nostra produzione passa proprio dalla evoluzione storica e culturale dei popoli della Penisola.

ACLI TERRA ha rilanciato su questo tema la Campagna Colture&Culture come motore ideale del lavoro e delle imprese.

Una cultura del lavoro che risiede nella sicurezza dello stesso anche come studio di piani regolatori dei tempi per gestire la qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori.

Non è possibile che ancora usiamo i parametri del ‘900 nella gestione dei servizi pubblici o delle attività lavorative, quando la tecnologia ci propone alternative.

Quella di una nuova concezione della distribuzione oraria è una questione di rilievo nella filiera agroalimentare e per la gestione della vita familiare delle lavoratrici e dei lavoratori.

Lo stiamo ripetendo in ogni evento o iniziativa.

In Abruzzo, durante il convegno sulla Civiltà Contadina ad Aragno, abbiamo posto la questione delle aree interne e abbiamo ribaltato il punto di vista della storica analisi delle stesse.

Una località come Aragno, in provincia de L’Aquila, è a un’ora da Roma e a un’ora da Pescara, due grandi città costiere, quanto può essere questa considerata area interna nella visione delle dimensioni internazionali?

Iniziamo a riconoscere quella forte integrazione che vi è in Italia tra le tre dimensioni principali: la costiera, la rurale e la urbana.

Non più la distinzione a fasce tipicamente rappresentata nella nostra storia scolastica e ora non più attuale.

Ciò lo ribadiremo il 3 agosto anche a Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza, nell’edizione del 2024 della Fiera ACLI TERRA delle Eccellenze Calabresi e anche qui ci confronteremo sul fatto che una soluzione per la dimensione rurale non è il ripopolamento, ma la conversione dei servizi, da quelli di sussistenza in quelli d’elite.

La dimensione lagunare, tipica delle coste italiane, è al centro dell’ordine del giorno della nostra Associazione Agricola e ne riparleremo a Padova il 31 luglio, nella Conferenza Stampa di ACLI TERRA Veneto.

Le nostre campagne sulla laguna di Orbetello purtroppo non sono state sufficienti per sollevare l’attenzione delle Istituzioni, ma dobbiamo continuare a lavorare su questa rotta.

Abbiamo portato proprio un rappresentante dell’esperienza Orbetellana a coordinare la nostra Commissione per le Lagune d’Italia e avevamo sollevato le fragilità della stessa al cospetto dei cambiamenti climatici anche nello scorso convegno di Mola di Bari a giugno.

Il cambiamento climatico rappresenta per noi anche la sfida dell’adattabilità delle nostre aziende agricole o quelle ittiche, pensiamo alle nuove colture esotiche, più redditizie di quelle classiche, o alle specie aliene.

Questo tema lo affronteremo in un incontro pubblico sulla Regione Adriatica che cambia, vista non solo nella dimensione italiana, ma in quella europea e ciò si svolgerà il 21 agosto nella Fondazione Cetacea a Riccione.

Un arco geografico ricco di agricoltura e pesca che ACLI TERRA rappresenta nella sfida alle novità della fase climatica che si impone.

Un mese di agosto che ci offre ancora la possibilità di promuovere la aziende iscritte in località turistiche di prestigio, tanto che abbiamo istituito la “Vetrina Italia” di ACLI TERRA presso l’Equivoque nel Principato di Monaco con un partenariato stabile e istituzionalmente riconosciuto.

Sulle vicende internazionali, inoltre, saremo il prossimo 8 agosto a Napoli presso il Consolato Algerino per lavorare alla realizzazione di corsi formativi per tecnici di quel Paese Nord Africano che verranno a studiare a Crotone.

Vi ho segnalato alcuni appuntamenti e alcune tematiche per evidenziare la coerenza e la completezza dell’agenda di ACLI TERRA  in un’estate calda meteorologicamente, creando fenomeni siccitosi in alcune regioni, e calda professionalmente per il nostro Centro di Assistenza Agricolo che, nonostante le lentezze tecnologiche di Agea, si eleva per standard di efficienza nelle classifiche comparative.

La formazione tecnica e sociologica delle operatrici e degli operatori del CAA ACLI srl si rivela superiore nelle soluzioni ad ogni prototipo di intelligenza artificiale; complimenti alle Donne e agli Uomini del nostro CAA che stanno giocando da squadra autorevole.

Per tornare alla siccità ribadiamo la nostra posizione del 2022 e cioè che non è una questione di Provvidenza, questa sarà solo d’aiuto, ma di gestione degli invasi, delle infrastrutture idriche, e in due anni non vi sono state azioni efficaci.

ACLI TERRA sostiene anche il piano proposto dagli amici di Coldiretti sui piccoli invasi e chiede un’attenzione ai consorzi di bonifica dell’Italia Meridionale.

Intanto salutiamo in questo mese di luglio la costituzione di ACLI TERRA della Provincia di Bologna, guardando a settembre per dare il benvenuto a quella di Alessandria con interessanti ambizioni.

Sicuramente in questo testo mi sarà sfuggito qualche appuntamento di un’Associazione che cresce e si ritrova in una molteplicità di luoghi, che produce soluzioni ai quesiti tecnici e politici, che convince e che polemizza criticamente, che festeggia e che vive con gusto, ma una cosa non intendo dimenticarla: esprimiamo quest’estate il nostro Amore incondizionato per la nostra Europa, perché ha bisogno dell’Italia in una visione di armonia sociale, passando a scrivere insieme le nuove regole per la PAC e il Feampa.

ACLI TERRA è europeista, lo abbiamo detto coerentemente anche durante le proteste di quest’inverno, ora diamo il nostro contributo.

Buona Estate

                                                                          Nicola Tavoletta

Presidente Nazionale ACLI TERRA

Presidente CAA ACLI srl

Naturalmente presente nel nostro corpo, il collagene è responsabile dell'aspetto carnoso della nostra epidermide. È a questa proteina fibrosa che dobbiamo la compattezza e l’elasticità della nostra pelle. Nel corso degli anni, la percentuale di collagene nel nostro corpo diminuisce drasticamente. La pelle perde densità, l'ovale del viso cambia e compaiono le rughe. Per aiutare la pelle a invecchiare bene, il collagene marino è una delle forme di collagene più assimilabili per l’organismo.

Innanzitutto bisogna precisare che non esiste il collagene vegetale. Quando compare questa dicitura su un prodotto, significa che agisce per aumentare la sintesi del collagene naturalmente presente nel nostro corpo ma non fornisce collagene in senso stretto. Tutte le fonti di collagene sono animali. Possono essere di origine bovina o marina. Il collagene si trova anche nei brodi di ossa consigliati dai naturopati. Questi brodi possono essere preparati con ossa bovine o di pollo.

Il collagene marino, dal canto suo, deriva nella maggior parte dei casi da un processo virtuoso che consiste nell’“upcycling” o nel riutilizzo di “sottoprodotti” della pesca come squame, pelle, cartilagine di pesce e molluschi. Per facilitare l'assimilazione di questo collagene da parte del corpo, questo viene idrolizzato in peptidi di collagene. Questa forma di collagene idrolizzato favorisce la sua biodisponibilità per l'organismo grazie al suo basso peso molecolare.

Il collagene marino è molto concentrato in aminoacidi: prolina, glicina, idrossiprolina. È noto per rimpolpare, rassodare e levigare la pelle riducendo le rughe profonde. Ideale come principio attivo antietà, ritarda l'invecchiamento cutaneo. Il collagene marino esiste sotto forma di polvere o capsule. Per mascherare il suo gusto a volte iodato, viene spesso accompagnato da aromi naturali di frutta o verdura, per una più facile assunzione orale.

Il collagene è una proteina naturalmente presente nei nostri tessuti, che contiene 19 diversi aminoacidi. Per stimolare naturalmente la produzione di collagene e favorirne la sintesi bisogna associare una dieta ricca di vitamina C, zinco e zolfo, tutti e tre cofattori nella produzione di collagene. Per rafforzare i benefici di una dieta favorevole alla sintesi del collagene, è possibile effettuare un trattamento con un integratore alimentare di collagene marino.

L'integrazione con collagene marino, nell'ambito di uno stile di vita sano e di una dieta equilibrata, aiuta a compensare parzialmente la naturale perdita di collagene. Rallenta la sua riduzione, ne previene la degradazione e stimola la sintesi del collagene. Nessun integratore alimentare previene l'invecchiamento (che è un processo normale!) ma gli integratori alimentari di collagene aiutano a sostenere questi processi per invecchiare con grazia, migliorare l'elasticità della pelle, contribuire a capelli forti e articolazioni più flessibili (a seconda del tipo di collagene scelto).

Bevande al collagene, maschere per capelli, contorno occhi… sono tanti i modi per beneficiare dei benefici del collagene. A partire dai 25 anni, la produzione di collagene perde qualità e rallenta gradualmente. I segni dell'invecchiamento come rughe, linee sottili o rilassamento cutaneo compaiono e si intensificano con il passare degli anni. Da qui l'importanza delle creme viso che intervengono in due modi: il primo mira a colmare le lacune incorporando il collagene come ingrediente principale di una crema, il secondo prevede creme a base di precursori del collagene che stimolano il derma affinché sia ​​lui stesso a produrlo.

 

Francesca Bocchi - Medico

Siamo rientrati dalla due giorni in Sardegna dove abbiamo dibattuto sulla attualità della Costituzione e il calendario ci propone le celebrazioni di date di riferimento della stessa Carta che regolamenta la nostra Comunità.

Direi, piuttosto, la nostra Repubblica, perché sento la nostra Comunità quella che abita quel piccolo “pezzo” di Mondo che da La Coruna arriva a Varna e da Tenerife a Skogarvarnne.

Per aprire un ragionamento con questo articolo è utile nuovamente spiegare perché ACLI TERRA, una Organizzazione professionale agricola, si impegna anche nel promuovere l’approfondimento della Costituzione.

La prima motivazione risiede nella necessità di focalizzare due articoli, in particolare il 9 e il 32, che segnano una capacità anticipatoria dei Costituenti straordinaria, in essi affermano il valore della biodiversità, oggi tanto celebrata, e quello della alimentazione accessibile come equilibrio salutare e sociale.

Durante il Dopoguerra, tra la fame e le macerie, quelle donne e quegli uomini proponevano, quindi, dei concetti che avrebbero contraddistinto tutt’altra fase storica: quella della dieta per scelta e non per povertà.

Non al secondo posto, poi, la necessità di rinnovare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori nella evoluzione del lavoro; impegno proprio di una Associazione Professionale in un Mondo che cambia.

Oggi l’ILO, la Organizzazione Mondiale del Lavoro, riporta, ad esempio, che a causa dei cambiamenti climatici, oltre 2,4 miliardi di lavoratori, su 3,4 miliardi in totale, risultano potenzialmente esposti a calore eccessivo durante le attività. Addirittura per il caldo ogni anno sono 22,87 milioni gli infortuni sul lavoro e 18.970 le morti.

Il cambiamento climatico caratterizza in maniera preponderante proprio il nostro settore, l’agroalimentare.

Terzo, quello di far riemergere la Carta Costituzionale all’indomani delle proteste degli agricoltori delle settimane passate lì dove qualche rappresentante delle Istituzioni o qualche agricoltore ha fatto confusione per competenze e responsabilità costituzionali.

Molto spesso ci sono state dichiarazioni sull’Europa, sull’Unione Europea, che hanno disorientato il confronto, spesso per propaganda, molte altre per ignoranza. Proviamo a coltivare la conoscenza anche per guardare al prossimo voto con più consapevolezza e alla prossima Pac con maggiore responsabilità.

Poi, non mi sembra di poca importanza, il Presidente della Repubblica ha chiesto ai corpi intermedi di fare pedagogia istituzionale, democratica ed Europea.

Il libro oggetto degli incontri è quello scritto dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, con la prefazione proprio del nostro Presidente Mattarella.

Negli incontri l’autore ha rievocato la metafora della linea retta: cioè, dato un punto per raggiungere un altro punto le geometrie dittatoriali usano le rette, quelle democratiche le lineee curve.

All’agricoltore e al pescatore non chiedetegli neanche tra il dissodare e il solcare quante curve hanno dovuto fare o quanto amino la circolarità del sole per lavorare meglio e la flessuosità dello sgorgare dell’acqua per garantire vitalità.

Io in quei dibattiti ho evocato il genio del compromesso, che nel 1981 l’allora Cardinale Joseph Ratzinger ne definì tutta la nobiltà, lì dove più fragilità insieme divenivano una forza.

Ratzinger si chiamerà Benedetto XVI come quel Santo che è Patrono dell’Europa, ma anche dei campi e dei contadini.

Senza i frati Benedettini probabilmente l’agricoltura italiana ed europea sarebbe partita nell’età moderna da posizioni molto più primitive.

Tale domanda potrebbe essere rivolta a dom Pierre Pérignon, sempre monaco benedettino, così come alla laicissima Francia.

Torniamo però al compromesso e alle curve, sollecitando un pensiero culturalmente e politicamente originale.

Da anni in Italia vi è un concetto trasversale, sostenuto a destra e a sinistra, e cioè che la nostra Penisola è la maggiore detentrice delle migliori risorse agroalimentari del Mondo.

Sventoliamo una semiesclusività simile a quella degli Arabi per il petrolio o dei Sudafricani per i diamanti.

Nella storia detenere tanto rispetto agli altri ha sempre rappresentato un elemento di conflittualità e la nostra vocazione non sarebbe proprio quella di alimentare nuove guerre, ma di alimentare più persone possibili in maniera salutare e con gusto, articolo 32 della Costituzione.

Ecco allora che il 1 maggio ci viene in aiuto per stabilire un nuovo messaggio, cioè la qualità professionale italiana come compromesso dell’integrazione alimentare mondiale.

Stiamo parlando della nostra capacità lavorativa come agente valorizzante dell’armonia delle offerte della natura, quella capacità del genio delle lavoratrici e lavoratori che sanno tracciare curve seducenti che uniscono il produttore agricolo italiano al pescatore siberiano fino al vignaiolo della Mosella.

L’Italia è un prestigioso orto con prodotti straordinari, ma siamo un orto per pochi, non abbiamo le quantità per servire il Mondo, abbiamo però le donne e gli uomini che possono disegnare una offerta del cibo, sana gustosa e accessibile per costi.

Ciò dobbiamo farlo nel Mondo, abbiamo questo compito, un ruolo per generare armonia, quindi pace.

Le risorse agroalimentari non come elementi per disuguaglianze conflittuali, ma come punti per tracciare curve per legami sociali ed economici.

Per ACLI TERRA se iniziassimo a cambiare l’interpretazione culturale dell’agroalimentare italiano inizieremmo a professare in Europa un nuovo stile per un’appartenenza ad un’identità senza confini, ma marcatamente identificata da parametri culturali e intellettuali, probabilmente etici, tutti vocati alla bellezza, al gusto, dell’armonia.

Non abbiamo piantagioni di caffè, eppure a Napoli lo eleviamo a bandiera rappresentativa, il risotto alla milanese cresceva in medioriente, oppure chiedete se le vongole siano parte della nostra cultura o di quella filippina, mentre a Taranto o a Messina le cozze ci sono da qualche secolo e le patate di Avezzano le coltivavano i "Maya marsicani".

Noi siamo quelli che stanno dando all’abbondanza sudamericana dell’avocado nuove dimensioni e probabilmente saremo quelli che coltiveranno l’avocado di Sicilia come eccellenza o daranno spazio al Lion Fish nei menù di ogni dove.

Prendere più punti e connetterli in maniera diversa, si chiama immaginazione, che è alla base della visione.

Questa è la nostra visione, il talento e la competenza nel lavoro, non il prodotto, questo lo dico perché sulle quantità perderemmo ogni sfida e neanche possiamo permetterci un Mondo delle esclusività, che genera, come detto, conflitti.

Il lavoro che dobbiamo continuare a proteggere con politiche sociali e formative pubbliche è la nostra indissolubile eccellenza.

La parola lusso deriva da luxus, in latino abbondanza di vegetazione, ecco che noi siamo chiamati a lavorare per offrire questa abbondanza a tutti, generando nuove elaborazioni nell’assecondare la natura.

Connettere punti diversi in maniera diversa, è la seduzione della originale visione armonica del Mondo.

Probabilmente il metodo proposto dalle autrici e dagli autori della Costituzione.

 

Nicola Tavoletta
Presidente nazionale ACLI TERRA

Le Acli esprimono le proprie felicitazioni a Monsignor Mariano Crociata, eletto ieri presidente della Comece, la Commissione degli episcopati dell’Unione europea. Una scelta importante e di grande profilo, alla luce dell’esperienza pastorale maturata negli anni.

In un momento storico delicato, Monsignor Crociata ha ricordato quanto sia importante che l’Unione Europea torni “ad essere fonte di sviluppo e garanzia di pace per il continente e per il mondo”. Ci uniamo a questa speranza, consapevoli di condividere un unico destino e di essere chiamati a fare la nostra parte per il bene comune. 

Unità e solidarietà sono le parole che monsignor Crociata ha scelto per iniziare questo nuovo incarico, portando avanti l’idea di uno sviluppo economico che non lasci indietro nessuno. Ancora una volta la Chiesa ci indica la strada dell’ascolto e dell’incontro per costruire insieme un futuro di pace.

Roma, 6 feb. (Adnkronos) - "Vicinanza e solidarietà alle popolazioni di Turchia e Siria colpite da un violento terremoto. La Regione Lazio si è già attivata per fornire al Sistema Nazionale di Protezione Civile ogni supporto e mezzo a nostra disposizione per portare soccorso e offrire assistenza immediata". Così in un tweet Daniele Leodori, presidente vicario della Regione Lazio.

Roma, 24 gen - (Nova) - Con lo stanziamento di 10 milioni e il via libera alla pillola contraccettiva gratuita nei consultori si conclude un percorso avviato nel 2019, quando il Consiglio regionale approvò un ordine del giorno, di cui ero prima firmataria, che puntava a non far pagare la contraccezione orale alle donne e alle ragazze del Lazio. Lo dichiara Eleonora Mattia, presidente della IX Commissione consiliare pari opportunitá, della Regione Lazio, a margine dell'avvio - da febbraio - della pillola contraccettiva gratuita nei consultori del Lazio. "Tra gli obiettivi inseriti nell`odg - prosegue Mattia - anche altre questioni centrali nella tutela della salute riproduttiva della donna, come la garanzia di disponibilitá della contraccezione d`emergenza in tutti i pronto soccorso e consultori del Lazio, il potenziamento della rete e dei servizi consultoriali e il sostegno a programmi di educazione sessuale. Temi che ho particolarmente a cuore tanto che, lo scorso ottobre, avevo rilanciato questa sfida in una Regione, il Lazio, che voglio ricordare essere stata tra le prime in Italia a dotarsi di un protocollo in linea con le linee guida nazionali e internazionali sull`aborto farmacologico che, da quasi due anni, ci consente di distribuire gratuitamente e a domicilio la RU486". "In attesa che l'Aifa (l'agenzia italiana del farmaco) esca dallo stallo, e concluda il percorso per valutare la gratuitá della pillola anticoncezionale per le under 25, quella della Regione Lazio è una risposta importante che si inserisce in un contesto in cui riusciamo a sostenere e garantire servizi territoriali accessibili, diffusi e di qualitá a tutela della libera scelta delle ragazze e delle donne", conclude. (Com)

“Facciamo nostro il grido di allarme lanciato dalle Caritas diocesiane di Gaeta e del Lazio sul gioco d’azzardo”, così in una nota dichiara Alessandra Bonifazi, Presidente delle Acli provinciali di Latina.

“Già dal 2012 le Acli, insieme ad altre Organizzazioni, sono state promotrici della campagna Mettiamoci in Gioco contro i rischi del gioco d’azzardo e sulle sue conseguenze sociali, sanitarie ed economiche” – prosegue Bonifazi – “ma da allora nel Lazio e nella provincia di Latina i dati sulla ludopatia continuano a essere in crescita. Il dramma del gioco patologico purtroppo si è acuito nel periodo pandemico, comportando l’aumento del gioco on-line, fino a diventare un’emergenza sociale che coinvolge anche i giovanissimi”.

“Oltre a sensibilizzare la comunità del problema sociale, occorrono interventi di supporto anche per le stesse famiglie che vivono nel proprio interno questo dolore. Non possiamo restare inerti di fronte a tale sofferenza, e le Istituzioni devono assumersi la responsabilità di dare risposte forti ed efficaci attraverso la prevenzione e azioni integrate di sistema con i servizi territoriali”.

Noi, Vescovi delegati delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea, riuniti durante l’Assemblea Plenaria d'autunno, ci sentiamo colmi di profonda tristezza per le orribili sofferenze umane inflitte ai nostri fratelli e sorelle in Ucraina dalla brutale aggressione militare dell’autorità politica russa.
Ricordiamo le vittime nelle nostre preghiere ed esprimiamo la nostra più sincera vicinanza alle loro famiglie. Ci sentiamo ugualmente vicini ai milioni di rifugiati, per lo più donne e bambini, che sono stati costretti a lasciare le loro case, così come a tutti coloro che soffrono in Ucraina e nei Paesi vicini a causa della “follia della guerra”.
Siamo profondamente preoccupati per le recenti azioni che accrescono il rischio di un’ulteriore espansione del conflitto in corso, con tutte le sue incontrollabili e disastrose conseguenze per l’umanità. La guerra in Ucraina ci riguarda direttamente anche come cittadini dell’Unione Europea. Il nostro pensiero va a tutti coloro che si trovano in difficoltà socio-economiche sempre più drammatiche, a causa dell'emergenza energetica, dell’aumento dell’inflazione e dell’impennata del costo della vita.
Soprattutto in momenti di crisi come questo, ci rendiamo conto ancora una volta che l’Unione Europea è una realtà preziosa, secondo la sua ispirazione originaria. Siamo grati per gli instancabili sforzi dei decisori politici europei nel mostrare solidarietà all’Ucraina e nel mitigare le conseguenze della guerra per i cittadini europei, e incoraggiamo fortemente i leader a mantenere la loro unità e determinazione per il progetto europeo. In piena comunione con i numerosi appelli lanciati da Papa Francesco e dalla Santa Sede, anche noi rivolgiamo un forte appello ai responsabili dell’aggressione, affinché sospendano immediatamente le ostilità, e a tutte le parti affinchési aprano a ‘serie proposte’ per una pace giusta, in vista di una soluzione sostenibile del conflitto nel pieno rispetto del diritto internazionale e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Per intercessione di Maria, Regina della Pace, preghiamo il Signore di "rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace".
Approvato da
S. Em. Card. Jean-Claude Hollerich sj, Arcivescovo di Lussemburgo, Presidente
S.E. Mons. Mariano Crociata, Vescovo di Latina (Italia), Primo Vicepresidente
S.E. Mons. Franz-Josef Overbeck, Vescovo di Essen (Germania), Vicepresidente ECC.

(SIR-DIRE) Roma, 14 ott. - In vista della Giornata mondiale dell'alimentazione del prossimo 16 ottobre, Azione contro la Fame lancia una grande mobilitazione per accendere i riflettori sulla crisi alimentare globale in atto, e chiamare tutti, dai decisori politici ai singoli cittadini, a dare il proprio contributo per raggiungere insieme l'obiettivo "Fame Zero".
Un enorme piatto vuoto in Piazza Tre Torri, nel complesso City Life di Milano, simboleggia i milioni di piatti che ogni giorno restano vuoti, in Italia e nel mondo.
A richiamare il titolo della giornata dell'alimentazione, che quest'anno recita 'Non lasciare nessuno indietro', l'appello lanciato da Azione contro la Fame: #NonLasciamoloVuoto. "La Fame è la più grande emergenza del nostro tempo- dichiara Simone Garroni, direttore di Azione contro la Fame in Italia- la sua estrema attualità è data da due ordini di ragioni: i numeri, innanzitutto, delineano una vera e propria crisi alimentare di dimensioni globali, che investe anche i Paesi più ricchi. In secondo luogo, ci sono le cause strutturali della Fame, che sono tra i temi più caldi oggi, e da cui dipende il futuro del Pianeta, ovvero: conflitti, crisi climatica e disuguaglianze sociali".
La mobilitazione nasce dalla consapevolezza che "la fame si può sconfiggere". "Non è una sfida semplice ma possiamo vincerla, ed è assolutamente prioritario affrontarla, perché mina dalle fondamenta qualsiasi idea di sviluppo e di futuro, nel mondo, così come in Italia", sottolinea Garroni e aggiunge: "noi di Azione contro la Fame, da 40 anni lavoriamo in oltre 50 Paesi come specialisti nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile, costruendo l'autonomia di intere comunità. Tuttavia, per vincere questa sfida è necessaria una mobilitazione globale su più livelli. I finanziamenti non sono l'unica risposta, ma devono essere parte della soluzione".

Si scaldano i motori di una nuova alleanza europea, quella che avrà l’obiettivo di potenziare le tecnologie e attirare nuovi investimenti nel solare fotovoltaico. Da novembre imprese, industria, istituti di ricerca, associazioni di consumatori e altri portatori di interessi potranno richiedere di aderire. 

Che il fotovoltaico sia praticamente tutto in mano cinese non è un segreto: negli ultimi 15 anni la capacità di produzione della filiera fotovoltaica ha praticamente lasciato Europa, Giappone e Stati Uniti per spostarsi in Cina. Del resto, come sottolinea l’ultimo rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) “Solar PV Global Supply Chains”, dal 2011 a oggi Pechino ha investito la bellezza di 50 miliardi di dollari nel solare, dieci volte in più dell’Europa per intenderci. 

Cambiare le carte in tavola è l’obiettivo della Strategia UE per l’energia solare presentata a maggio nell’ambito di REPowerEU. Per farlo la strategia punta su diversi strumenti incluso l’avvio di un’alleanza ad hoc. 

 

Si chiama “Alleanza europea dell'industria solare fotovoltaica” e nasce con due obiettivi principali: moltiplicare gli investimenti nel settore e sviluppare le tecnologie di produzione di e componenti solari fotovoltaici innovativi. 

Del resto, la crescita dell’occupazione nel fotovoltaico è indubbia: nel suo EU Solar Jobs Report 2022, SolarPower Europe (la maggiore associazione europea di settore) calcola che il numero di occupati nel fotovoltaico è cresciuto di 100.000 unità tra il 2020 e il 2021. E altri 150.000 posti di lavoro sono previsti per il 2022.

L’industria solare europea ha già creato più di 357.000 posti di lavoro. Abbiamo il potenziale per raddoppiare queste cifre entro la fine del decennio.

L’alleanza europea dell'industria solare fotovoltaica metterà sostanzialmente intorno a un tavolo tutti coloro che si occupano a vario titolo di energia solare: riunirà quindi industrie, istituti di ricerca, associazioni di consumatori, ONG e altre parti interessate con un interesse nel settore e fornirà un piano d'azione per la catena del valore industriale del solare in Europa. Non solo: l’alleanza UE dell'industria solare fotovoltaica si impegnerà con Bruxelles e gli Stati membri su questioni molto ampie e complesse: ricerca e innovazione, tecnologia, filiera industriale, materie prime, accesso ai finanziamenti, partnership internazionali, resilienza della filiera globale, circolarità, sostenibilità e competenze.

L’avviso per raccogliere adesioni alla European Solar Photovoltaic Industry Alliance sarà pubblicato a novembre, mentre il varo ufficiale dell’alleanza è previsto entro fine 2022.

La Commissione collaborerà con EIT InnoEnergy per istituirla, basandosi sui successi ottenuti da Batteries Alliance o la European Clean Hydrogen Alliance.

Tra i compiti dell’alleanza ci sarà anche quello di scovare le opportunità di sostegno finanziario per il settore, che in ambito europeo possono essere rappresentate principalmente da InvestEU, dall’Innovation Fund, dai Recovery Plan e dai fondi della politica di coesione.

Il fine ultimo dell'alleanza è promuovere un'industria innovativa e creatrice di valore in Europa, che porti alla creazione di posti di lavoro e consenta di ridurre in misura sempre maggiore la dipendenza da fonti non rinnovabili e combustibili fossili in vista di dell’Agenda 2030-50.

 

Dott. Matteo La Torre

Europrogettista e Ambasciatore del Patto europeo per il Clima in Italia

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