23 Nov 2024

Cultura e formazione

I Laghi La Vota, situati lungo la costa tirrenica calabrese, nel comune di Gizzeria (provincia di Catanzaro), rappresentano un ecosistema lagunare di straordinaria importanza. Questa serie di laghetti salmastri, tra cui spiccano La Vota, La Vota Piccola e La Vota Piraina, costituiscono un habitat unico nel suo genere, caratterizzato da una biodiversità elevata e da una fragilità che richiede una tutela attenta.

Le origini e le caratteristiche geologiche

La genesi dei Laghi La Vota è legata a complessi processi geologici e a eventi sismici, come il terremoto del 1638, che hanno modellato il paesaggio costiero. L'abbassamento della costa lungo una faglia parallela al mare ha determinato la formazione di queste depressioni, successivamente invase dall'acqua marina. Proprio a causa della violenza del terremoto, la zona subì un abbassamento tettonico lungo una faglia parallela alla costa.

Un patrimonio naturalistico da tutelare

L'importanza ecologica dei Laghi La Vota è innegabile. Questi ambienti, già riconosciuti come Sito di Interesse Comunitario (SIC), ospitano una ricca flora e fauna, tipiche degli ambienti salmastri e palustri. La vegetazione, adattata alle condizioni di salinità e all'inondabilità, include specie rare e protette. La fauna, invece, è rappresentata da numerose specie di uccelli acquatici, sia stanziali che migratori, che trovano nei laghi un luogo ideale per nidificare, svernare o alimentarsi.

Uccelli: Aironi, folaghe, anatidi, gabbiani, falchi di palude. Pesci: Cefali, spigole, anguille, muggini.

Invertebrati: Gamberi, molluschi, insetti acquatici. Flora: Cannuccia di palude, giunco, tamerici, salicornia.

Il ruolo dell'ingegner Raso Pietro e la legge regionale

L'impegno dell'ingegner Raso Pietro è stato fondamentale per la tutela e la valorizzazione di questo prezioso ecosistema. Grazie al suo lavoro e alla promulgazione di specifiche leggi regionali, si è posto l'accento sull'importanza di preservare i Laghi La Vota e di promuovere azioni di recupero ambientale.

Il progetto ACLI Terra e il dott.Agronomo Ferraina Michele

L'inserimento dei Laghi La Vota nel network delle lagune italiane, grazie all'iniziativa di ACLI Terra e al dott. Agronomo Ferraina Michele, rappresenta un passo avanti significativo per la valorizzazione di questo sito. Questo progetto consentirà di condividere esperienze, buone pratiche e risorse con altre realtà simili, favorendo così una gestione più efficace e sostenibile del territorio.

Aspetti futuri e prospettive

Le prospettive future per i Laghi La Vota sono legate alla realizzazione di un'area protetta di livello regionale, che garantirebbe una tutela ancora più efficace di questo ecosistema delicato. Inoltre, sono previsti interventi di riqualificazione ambientale, finalizzati a migliorare la qualità delle acque e a ripristinare gli habitat naturali.

La necessità di un'azione urgente

Un futuro incerto

Il futuro dei Laghi La Vota è incerto. Se non si interverrà in tempo, rischiamo di perdere per sempre questo straordinario ecosistema unico in Calabria e con esso una parte importante della nostra biodiversità. È fondamentale sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di proteggere questi ambienti e di promuovere un modello di sviluppo sostenibile che tenga conto delle esigenze della natura e delle future generazioni.

Possibili sviluppi:

Educazione ambientale: Rivolte alle scuole e alla cittadinanza, finalizzate a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della tutela degli ecosistemi lagunari.

Turismo sostenibile: Potrebbe essere affrontato il tema del turismo sostenibile, sottolineando le potenzialità dei Laghi La Vota come destinazione per un turismo naturalistico e culturale di qualità.

Minacce e sfide: Sarebbe utile evidenziare le principali minacce che gravano sui Laghi La Vota, come l'inquinamento, l'urbanizzazione e i cambiamenti climatici, e le sfide che dovranno essere affrontate per garantire la loro sopravvivenza a lungo termine. Oltre ad essere un'area di straordinaria importanza per la biodiversità, i Laghi La Vota rappresentano anche un'opportunità unica per lo sviluppo di un turismo sostenibile. Numerosi sentieri naturalistici permetterebbero ai visitatori di immergersi in questo paesaggio unico, osservando da vicino la ricca avifauna e la vegetazione tipica degli ambienti umidi. Per sensibilizzare le nuove generazioni all'importanza della conservazione di questo ecosistema, si potrebbero attivare diversi progetti di educazione ambientale nelle scuole locali, che coinvolgono gli studenti in attività pratiche e di monitoraggio. Inoltre, una futura presenza di strutture ricettive eco-sostenibili e l'organizzazione di eventi a basso impatto ambientale aiuterebbero a promuovere un turismo rispettoso dell'ambiente e delle comunità locali.

I Laghi La Vota rappresentano un patrimonio inestimabile per la Calabria e per l'intero Paese. La loro tutela e valorizzazione sono una sfida che richiede un impegno costante da parte delle istituzioni, degli enti locali e di tutti i cittadini. Grazie a progetti come quello di ACLI Terra e alla dedizione di esperti come l'ingegner Raso Pietro e il dott. Ferraina Michele, si sta lavorando per garantire un futuro migliore a questo straordinario ecosistema.

Specie di maggior interesse: Avifauna: Fenicottero rosa, cavaliere d'Italia, airone cenerino, folaga, germano reale. Flora: Giunco, cannuccia di palude, tamerici, orchidee palustri.

Ma nei “Laghi la Vota” troviamo anche canneti e altre varietà di specie botaniche. La rarissima Ipomea sagittata, Medicago marina, Crucianella maritima e Silene nicaensis.

(Michele Ferraina)

Come tantissimi calabresi, Fabio Aiello, ingegnere, con la sua famiglia, lascia la Calabria e la città della piana per andare incontro al lavoro al Nord, al confine con la Svizzera. Ha unintuizionesicuramente generata dalla passione di fare qualcosa per la sua Calabria. Qualcosa legata alle origini, alla vita di un popolo operosoalla tutela dell’ambiente ed alla riscoperta di tradizioni e di antichi mestieri,alla qualità delle eccellenze del sud.Che sono tante, alcune da scoprire, altre sconosciute.Ed ecco venir fuori la grande ideaVicino l’antica Nicastro, costeggiando il fiume Cannequasi ai piedi del Castello Normanno Svevo,Fabio Aiello, alcuni anni fa, scopre la presenza dei ruderi di un mulino a pietrameglio conosciuto come il Mulino delle Fate. Un rudere dimenticato, a prima vista quasi irrecuperabile << dove si racconta che sia legato un incantesimo e la farina aumenti di quantità in modo misterioso in particolari periodi dell’anno>>Pezzo dopo pezzo, a partire dalle opere murarie, i sentierile macine, l’utilizzo delle acque, tutto riprenderà la forma originaria si perverrà alla funzionalità del mulino.Di straordinaria bellezza sono anche le collinselvose che si trovano ai piedi del monte Reventino eche a destra e sinistra del fiumearricchiscono di vegetazione ogni angolo intorno alla strutturache ospita il vecchio mulino. La particolarità di questa operazione di ristrutturazionenon nasce solo come intervento di archeologia industriale, che pure è presente, poiché nella visione diFabio Aiello vi è la progettazione di un luogo ospitale per riportare alla lucela vita del mulino e del mugnaio, del profumo del grano e dellefarineIn più dare nuova dimora alla fata Gelsomina. Insomma tantavitalità intorno ad una storia edun’opera di archeologia industriale fatta con cura.In città e persino nel comprensorio, il progetto è visto come un punto di sviluppo culturale locale, di turismo didattico, di luogopaesaggistico tutelato nel rispetto dell’ambienteOggi, a distanza di qualche anno, possiamo dire che la scommessa è stata vinta, riconosciuta anche dalla assegnazione di  diversi premi di valore nazionale. Lamezia, grazie al Mulino delle Fate, è meta continua di migliaia di visitatori.Potremmo anche dire che il Mulino delle Fate, somiglia ad un ecomuseoopen airenato nel suo ambiente naturale e fisico, periurbano e comunitarioDopo la straordinaria e definitiva ricostruzione, ha intrapreso la strada di promozione sociale del luogo e delle tradizioni localiCon il format Macinare culturain linea con quanto promuove l’Associazione Italiana Amici Mulini Storiciaccoglie visitatori da ognidove, scolaresche, poeti, cantori, scrittori, lettori, musicisti, cantastorie. Due anni fa il presidentenazionale AIAMSGabriele Settivisitò il Mulino e lo trovò di straordinaria bellezza, portandosi dietro una convinzione che anche in Calabria la storia dei mulini e la loro presenza arricchisce l’economia e la cultura locale. L’AIAMS, di cui il Mulino delle Fate fa parte, è una un’Associazione culturale che intende riunire studiosi, proprietari ed appassionati di muliniperpromuove a livello nazionale la riscopertala valorizzazione culturale e turistica dei mulini per salvaguardare la loro valenza storica, architettonica e meccanica.Come d’altra parte fa anche l’Associazione lComunità dei grani antichi e dei mulini a pietra” che ha sede in Calabria,associata ad AiamsCome dire, in Italia, da nord a sud vi è una rete di appassionati animatori territoriali della storia degli antichi mulini, per secoli veri protagonisti delle economie regionali.Acli Terra Calabria sostiene da sempre che in Calabria, nel 1800i mulini a pietra erano circa duemila, rappresentavano una forte economia dell’industria molitoria,una spinta storica che ci spinge ad attivarsi per recuperare questo pezzo di economia e cultura regionaleIntanto qui, nel cuore della Calabriacentinaia di visitatori continuano ad essere accolti dal gorgoglio delle acque del fiume Canne e dal suono delle macine in pietra che ruotano lente e fresche di rabbigliatura.Si è anche in presenzadi un piccolo parco naturale integrato: natura, patrimonio storico-archeologico-paesaggistico,ripristino e valorizzazione di un geo-sito e opere  di conservazione.Significativo è statoil ritorno alla rinascita di aspetti e tradizioni della vita di comunità soprattutto del secolo scorso e da trasferire alle nuove generazioni, in particolare i bambini, che hanno incontrato la magia del luogo.Tutti elementi che danno forza alla comunità del mulino delle Fate nelle tante serate estive, alcune illuminate persino dalla luna che si alza sopra la cima del Castello Normanno Svevo, che auspichiamo a breve possa fare parte del percorso turistico e di animazione culturale della città di Lamezia Terme. 

Pino Campisi

Referente AIAMS Calabria ( Associazione Italiana Amici Mulini Storici )

Nei primi anni di questo millennio veniva trasmessa da Rete4 una fiction francese intitolata Sous le soleil (Sotto il sole).
Un gruppo di amici coetanei che ruotano intorno ad una impresa balneare gestita da tre di loro a St. Tropez.
Storie professionali, sentimentali, familiari, goliardie e profondi impegni, tutto nel segno di una comunità di provincia con le qualità di un ambiente e di una storia preziosamente mediterranea.
In questo mese di agosto ACLI TERRA ha scoperto sotto al sole estivo italiano e mediterraneo quattro angoli senza confini, ma collegati dalle proiezioni professionali e culturali di una comunità organizzata nella lettura innovativa del mondo rurale e delle marinerie mediterranee.

Sanremo, Calatafimi, Corno di Rosazzo e Ruvo di Puglia sono i quattro vertici di questo agosto, ma attenzione, abbiamo avuto tanti angoli interni tutti con aperture decisamente vocate alle ampie prospettive.
Tra questi Belvedere Marittimo, Grosseto, Perugia o Prizzi.


ACLI TERRA ha miscelato le esplorazioni internazionali sanremesi con la tradizione cerealicola siciliana, l'attenzione alla tutela del benessere in quel di Puglia fino al gusto della viticultura a piedi della Carnia.
Tutto ciò non nell' estemporaneo spontaineismo, ma nel sistematico ragionamento politico per uno sviluppo rurale e marittimo equilibrato tra la sostenibilità economica e quella ambientale.
Siamo stati testimoni diretti, lo scorso 25 agosto, del discorso del Presidente della Repubblica al Meeting dell'Amicizia a Rimini quando ha affermato che non vi può essere giustizia sociale senza giustizia ambientale.
Noi abbiamo scandito la nostra interpretazione, la nostra lettura di tale affermazione che si codifica, e abbiamo sempre codificato, con l'Art 1 della Costituzione, perché l'equilibrio sociale e ambientale viene garantito principalmente dal lavoro buono delle donne e degli uomini impegnati nelle imprese rurali e in quelle marittime.
I nostri iscritti sono veri custodi dell'ambiente, i garanti.
I nostri iscritti si riconoscono in tale interpretazione enunciata dal Presidente e declinata dalla Costituzione come in uno stile qualificativo, o ancora di più in una identificazione comune che ci lega nella fattezza di una comunità.
Il puzzle di agosto è un geometrico disegno che sostiene un ragionamento di sviluppo e benessere, partendo e rendendo protagonisti gli angoli della nostra Italia nel Mediterraneo e in Europa.

Nicola Tavoletta
Presidente Nazionale di ACLI TERRA

Bologna, sabato 18 febbraio 2023 ore 15-17, Sala Santa Clelia, via Altabella 6

 

Ogni giorno in più della guerra senza fine in Ucraina apre anche allo scenario di una apocalisse nucleare come ci avverte il Comitato per la Scienza e la Sicurezza del Bulletin of the Atomic Scientists. Nella notte del 31 dicembre 2022 la marcia della pace promossa dalla Chiesa italiana ha rilanciato ancora una volta l’appello che abbiamo promosso, fin dal maggio 2021, come realtà del mondo cattolico italiano e dei movimenti ecumenici e nonviolenti a base spirituale, per chiedere al nostro Paese di ratificare il “Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”.

Non è più rimandabile un serio dialogo e un confronto pubblico, e in sede parlamentare, sulla proposta lanciata dalla campagna “Italia ripensaci” e promossa dai rappresentanti in Italia della coalizione Ican, Nobel per la pace 2017, anche in considerazione del fatto che stanno per essere stoccate a Ghedi e a Aviano le nuove bombe atomiche B61-12.

Per continuare nella riflessione e nell’azione volta a contrastare la logica della guerra e delle armi, sabato 18 febbraio 2023 si ritroveranno a Bologna i rappresentati delle organizzazioni cattoliche e dei movimenti ecumenici e nonviolenti su base spirituale che hanno firmato l’appello per chiedere l’adesione dell’Italia al Trattato di proibizione delle armi nucleari.

All’incontro sarà presente il cardinale di Bologna, Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, per condividere un momento di discernimento sul drammatico momento che stiamo vivendo e su come continuare con coraggio a operare per la pace in un tempo di guerra.

 

L’appello è firmato dai Presidenti e dai Responsabili nazionali di: Acli, Azione Cattolica Italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia, Pax Christi, Fraternità di Comunione e Liberazione, Comunità di Sant’Egidio, Sermig, Gruppo Abele, Libera, AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani), FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), Argomenti 2000, Rondine-Cittadella della Pace, MCL (Movimento Cristiano Lavoratori), Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli, Città dell’Uomo, Associazione Teologica Italiana, Coordinamento delle Teologhe Italiane, FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario), Centro Internazionale Hélder Câmara, CSI (Centro Sportivo Italiano), La Rosa Bianca, MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), Fondazione Giorgio La Pira, Fondazione Ernesto Balducci, Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, Fondazione Don Primo Mazzolari, Fondazione Don Lorenzo Milani, Comitato per una Civiltà dell’Amore, Rete Viandanti, Noi Siamo Chiesa, Beati i Costruttori di Pace, Associazione Francescani nel Mondo aps, Comunità Cristiane di Base, Confcooperative, C3dem, MEC (Movimento Ecclesiale Carmelitano), AIDU (Associazione Italiana Docenti Universitari Cattolici), Arca di Lanza Del Vasto, Fondazione Magis, UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi), IPRI-CCP (Istituto Italiano Ricerca per la Pace-Corpi Civili di Pace), AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici), Ordine Secolare Francescano OFS, FESMI (Federazione Stampa Missionaria Italiana).

L’appuntamento-evento nasce da una storia culturale antica, la cui finalità sta anche nella valorizzazione  dei talenti, della qualità manifatturiera delle imprese di Calabria e delle competenze. Queste sono le occasioni per riaffermare uno stile relazionale e di umanità che in parte avevamo smarrito. Oggi abbiamo saputo mettere insieme cultura e impresa, perché convinti che la Calabria di questo secolo ha bisogno di una nuova visione creativa. Il nostro compito è di ascoltare e dissodare questo territorio regionale di Re Italo e degli Enotri, per lungo tempo lasciato nell’oblio. Questo premio porta anche nella sua nascita una forte consapevolezza, il tratto distintivo di un legame fortissimo tra storia antica, creatività, cultura e saperi delle imprese che forgiano la qualità delle produzioni e che  presidiano il territorio, che assieme agli attori della cultura raccontano la nostra gente e le nostre qualità, a partire da quelle di Re Italo e degli Enotri. Questo è un punto centrale. Il Premio è stato pensato non meno di tre anni fa. E' maturo oggi il tempo per riprendere il cammino e andare incontro alla storia di questo Re illuminato che si inventa in un tempo antichissimo della storia dell'umanità le prime forme di democrazia e di senso della comunità attraverso i Sissizi. In buona sostanza possiamo sostenere che questo Premio non solo ha l’ambizione di innestarsi alla storia contemporanea ma di rimanere figlio diretto di quella antica, portando con sé un calco, diremmo un modello, per gli imprenditori, anche per  le imprese storiche di terza generazione o che abbiano raggiunto i cento anni di attività economica e che hanno fatto  della loro vita una ragione di affermazione di valori nelle buone relazioni e in un lascito che ci consegna un brand per la continuità. Il nostro intendimento è di costruire, attraverso il Premio, un valore in più, un nuovo orizzonte verso il cambiamento. Secondo Furio Jesi, studioso ricercatore insigne, che non è per nulla minore nella materia, ci condensa in poche parole quanto oggi, superando le incertezze di tanti, vogliamo realizzare. Ascoltiamolo : << il mito è importante non tanto per la sua essenza, quanto per la sua esistenza: non tanto per ciò che è,  quanto per la funzione che svolge>>. Va dritto al valore che può rappresentare, se accompagnato anche da fonti storiche. Qui e adesso stiamo parlando di realtà! Una terra antichissima di cui la Calabria ed in particolare l’Istmo sono stati una parte di straordinaria ed unica vicenda umana, da cui poter fare la differenza che in gran parte dipende da noi. Ma la vera differenza la fa il rapporto per molti aspetti nuovo che si è attivato in questi mesi, in modo fiduciario, tra cultura e imprese, tra uomini di cultura e di valori, con gli imprenditori che generano qualità con le loro produzioni. Questa è vera sinergia, mai così stretta e mescolata da valori condivisi. Potremmo aggiungere che ancora una volta, dopo molti secoli, Re Italo riesce ad unire ambiti e culture diverse, stili di vita diversi, tutti però disponibili a rivedere e ricostruire il rapporto con la propria terra, quella che ha generato l'Italia. In questo tempo il nostro compito come Premio è dare continuità a questa storia così straordinariamente importante, “ fenomeno storico culturale" di unità intorno a Re Italo, da indagare, da sottoporre a ricerca sociologica contemporanea per capire da cosa è nato il crescente successo dell'evento e della storia. Serve un cammino di accompagnamento, serve senso civico e civile, quello buono che sta intorno a qualcosa di originale; serve una missione di storici, scrittori animatori culturali che scendono su un terreno di comunità che si incontrano con  Associazioni storiche come  l’UCID nata nel 1947  e Le Acli Terra nate nel 1944, insieme a Lamezia Europa Spa che rappresenta un luogo di impresa ed intrapresa per costruire e condividere intanto la strada verso il 2024 di questo Premio e che sin dall’anno prossimo si doterà di un organismo per definire le sezioni e le nuove credibilità sociali. Sento nell'intimo che riusciremo a dare valore a questa “attraversata” dentro e oltre l’Istmo. Ad esempio pensando anche ad un cortometraggio (…parliamone con lo stilista Anton Giulio Grande ed il nostro regista lametino Carlei …); penso ad una qualche forma di rappresentazione teatrale dove i riferimenti di Re Italo e degli Enotri  siano portati in emersione e partecipati ad un pubblico più largo; penso ad una sessione di storia antica da svolgere dentro i Licei Ginnasio di Calabria dove storia antica e archeologia si parlino intorno ad un progetto per disegnare il nuovo brand Calabria con i saperi delle imprese. Dobbiamo saper guardare fuori dalla nostra finestra, non basta affacciarsi, vi è uno scenario antico quello di Re Italo e delle Terre degli Enotri, a cui apparteniamo, da cui proveniamo, a cui dobbiamo legarci per rilanciare il nostro cammino di progresso e di civiltà culturale.

Pino Campisi

Presidente regionale Acli Terra Calabria

“GUSTO MONDIALE”, rubrica promossa da ACLI Terra, CAA ACLI e UNAPOL. Si tratta di una serie di incontri coordinati da quattro conduttori: Roberto Pagano, Mena Rota, Stefania Ferrara e Francesco Vitale che verteranno su esperienze della filiera agroalimentare, prodotti che raccontino metodologie di lavoro e ricette che vengono accostate ad una giornata del mondiale di calcio in particolare modo ad una storia o ad una partita.

Gli ospiti che si avvicenderanno saranno agricoltori della filiera olivicola dell’UNAPOL, aziende agricole dell’ospitalità affiliate ad ACLI TERRA, ma anche da lavoratrici e lavoratori e professionisti che seguono le imprese agricole, ittiche e imprese della trasformazione agroalimentare.

Tra gli opinionisti che animeranno le puntate ci saranno il presidente nazionale di ACLI TERRA Nicola Tavoletta, i dirigenti regionali e provinciali della stessa organizzazione e giornalisti sportivi legati al mondiale.

Per ascoltare le puntate in diretta, collegati su Radio Magistra Web

I podcast delle puntate verranno pubblicati sul sito di Italia Stampa

 

#gustomondiale

In prima assoluta, nella Capitale, al Teatro Le Maschere dall’8 al 13 novembre, andrà in scena 'Il testamento di Beethoven', un monologo diretto e interpretato da Luca Mascolo, con al violoncello Donato Cedrone.

Si indaga la vita geniale del grande compositore: un ritratto umano, oltre la produzione musicale.

Nel 1802 ad Heiligenstadt, nei sobborghi di Vienna, Ludwig van Beethoven, appena trentenne, scrive il suo testamento. Ma quella lettera resterà chiusa in un cassetto per altri 25 anni, fino alla sua morte, avvenuta nel 1827.
Il testo ripercorre la storia di quegli anni ed il contrasto tra la musica e l’uomo Beethoven. 
Qui il musicista si racconta tra spirito, nevrosi, dolore, solitudine, euforia estatica e incontenibile, legge morale e cielo stellato.

"Lavorare sulla vita ed anche sulla disabilità di Beethoven" - afferma l'autore Luca Mascolo - equivale "a indagare su quella di ogni uomo e vale la riflessione di Evgenij Evtušenko nella sua poesia 'Uomini': 'Ognuno ha un mondo misterioso, tutto suo'. Sembra un concetto lapalissiano, ma proprio qui accade qualcosa di misterioso per tutti noi; una sorta di meccanismo di rimozione automatico. Siamo grati a Beethoven per la sua produzione, la sua impronta sulla storia della musica e dell’arte nei secoli, ma ci dimentichiamo totalmente della sua sordità".

 La Musica del monologo è curata da Alessandro Cedrone; il violoncello è di Donato Cedrone.

Dopo il debutto romano, lo spettacolo andrà in scena il prossimo 24 novembre al Teatro Puccini (laboratorio) di Firenze.  
(Com/RoPag)

Durante la Giornata Nazionale del Ringraziamento, oggi celebrata a Sessa Aurunca in provincia di Caserta, ricordiamo il martirio del sindacalista di ACLI TERRA Giuseppe Fanin, ucciso da tre militanti comunisti il 4 novembre del 1948 a San Giovanni in Persiceto, nella sua Emilia.
Fanin era un alfiere dei diritti dei lavoratori con la visione della dottrina sociale della Chiesa ed è stato barbaramente ucciso proprio per la capacità di sostenere i valori e gli ideali del sindacalismo cattolico a soli 24 anni.
Ieri ed oggi è un servitore di Dio ed è in corso un processo di beatificazione. ACLI TERRA ricorda la sua figura e oggi prende l'impegno di costruire un corso di formazione per i giovani dirigenti intitolato proprio a Giuseppe Fanin.
Una scelta culturale per alimentare il pensiero della dottrina sociale della Chiesa nelle generazioni. Un impegno vivo per un uomo che continuerà a tutelare i diritti per i lavoratori della filiera agroalimentare tramite le nuove generazioni.

ROMA (ITALPRESS) - Il Ministero della Cultura presenterà il 1 ottobre alle 15:00 a Firenze, nell'ambito di TourismA - Salone Archeologia e Turismo Culturale, la candidatura all'Unesco come sito patrimonio dell'umanità della Via Appia Antica.
"Si tratta di una grande operazione di tutela e valorizzazione a livello globale di uno straordinario patrimonio culturale del Sud Italia - dichiara il Ministro della Cultura, Dario Franceschini - una via che per millenni ha unito Oriente e Occidente e lungo la quale la cultura greca ed ellenistica è penetrata nella romanità.
Il ministero sta investendo sulla tutela dei monumenti e sulla valorizzazione della via Appia oltre 22 milioni di euro" ha concluso Franceschini.

28 uffici del Ministero, 4 regioni, 13 città metropolitane e province, 74 comuni, 14 parchi, 25 università, oltre a numerose comunità territoriali, si sono uniti per tutelare, valorizzare e promuovere la candidatura di questo sito, che si sviluppa quasi per intero nel Mezzogiorno d'Italia. Il percorso integrale della prima consolare romana ad essere tracciata parte da Roma per arrivare a Brindisi, con la variante traianea che invece collega tra loro le città di Brindisi e Benevento.
L'antico asse di comunicazione, il primo concepito come "via publica", fu il prototipo dell'intero sistema viario romano che, con i suoi 120.000 km di lunghezza complessiva, costituisce ancora oggi il nerbo dell'articolata viabilità del bacino del Mediterraneo.

Le ben conservate testimonianze infrastrutturali, archeologiche, architettoniche, funerarie e civili della via Appia, distribuite lungo l'intero tracciato, rappresentano un patrimonio culturale di eccezionale valore che è necessario tutelare e valorizzare.
Il Ministero della Cultura, per sostenere la candidatura, sta inoltre investendo ingenti cifre nel restauro e nella valorizzazione di alcune evidenze archeologiche situate lungo il percorso della strada, contribuendo così a rivitalizzare lo straordinario patrimonio culturale del Mezzogiorno.

Acli Terra è pronta per dare il via a un nuovo evento dedicato all’agricoltura biologica e al lavoro: due giornate di seminari, ricche di incontri e relazioni, l’8 e il 9 settembre nell’ambito del SANA di Bologna, il salone internazionale del biologico e del naturale.

“Abbiamo scelto questa cornice così importante perché vogliamo assegnare alle pratiche biologiche una centralità strategica nella visione rurale dell’Associazione e per lo sviluppo economico delle aziende aderenti” – ha dichiarato il presidente nazionale Nicola Tavoletta – “Per parlare, quindi, di biologico, sostenibilità economica, salute, lavoro,  sviluppo socioeconomico, tutela ambientale, sicurezza e innovazione tecnologica abbiamo invitato alcuni esperti per accompagnarci nei ragionamenti e nei progetti”.

I due appuntamenti vedranno la partecipazione del prof Vanni Resta, docente di master universitari in euro progettazione, che parlerà di PNRR e bandi europei; per le reti d’impresa relazionerà l’avvocata Carla Di Lello. Parlerà di questione ambientale e sociale l’ex ministro dell’ambiente, l’on. Gianluca Galletti mentre la biotecnologa alimentare Monica Crociata si occuperà di e-commerce.

Di centri di assistenza agricola si occuperanno il Presidente dell’Unapol Tommaso Lojodice e il direttore del CAA ACLI Paolo Bartoli.

Il tema del biologico ed acquacoltura verrà affrontato dal biologo marino, spesso ospite a Linea Blu, Claudio Brinati, e dal mondo della pesca una testimonianza dalla biologa Carlotta Santolini.

Inoltre interverranno anche il sottosegretario alle politiche agricole Gian Marco Centinaio e il parlamentare del locale collegio Pierferdinando Casini, già Presidente della Camera dei Deputati.

L’Amministrazione comunale di Bologna sarà rappresentata dall’assessore Daniele Ara e dal consigliere comunale aclista Filippo Diaco.

Una figura di eccezione a presentare gli ospiti, insieme al giornalista Roberto Pagano è la presentatrice Michela Mignano, che più volte ha collaborato come docente con l’Enaip, come insegnante d’inglese, ma è anche una nota showgirl nell’Italia del Nord est.

Ai seminari si potrà partecipare in presenza o da remoto, richiedendone l’accesso. Il programma completo delle due giornate è presente sul sito di Acli Terra.

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