21 Nov 2024

Il Parco Naturale delle Serre di Calabria, istituito nel 1990, vive una fase di crescita e di ruolo strategico-istituzionale nell’ambito dei percorsi autopropulsivi dello sviluppo locale regionale.

E’ presidio nell’ambito di un’area vasta bisognosa di investimenti in idee, co-progettualità, promozione del territorio e delle imprese. Un pezzo di Calabria di pregio che include ben 35 comuni, in particolare della provincia di VV con 17 Comuni: Acquaro, Arena, Brognaturo, Fabrizia, Francavilla Angitola, Gerocarne, Maierato, Mongiana, Monterosso Calabro, Nardodipace, Pizzo, Pizzoni, Polia, Serra San Bruno, Simbario, Sorianello e Spadola; la provincia di RC con i Comuni di Bivongi e Stilo e la provincia di CZ con 7 Comuni, Badolato, Cardinale, Davoli, Guardavalle, San Sostene, Santa Caterina dello Ionio e Satriano.

Un Parco già forte e attrattore che sta per accogliere nuovi comuni: Torre di Ruggiero, Vallelonga, San Nicola da Crissa, Capistrano, Soriano Calabro, Caulonia, Pazzano, San Pietro di Caridà e Dinami.

Analizzando la condizione geografica-demografico-abitativa dell’area siamo in presenza di un territorio vasto che totalizza però a stento 76.000 abitanti: 27 comuni su 34 ricadenti in aree interne, tra questi solo cinque con 5 mila abitanti, tre con 3000 residenti, sette che non superano i 2000 , undici con soli 1000 ed infine 10 addirittura con meno di 1000 abitanti. Nel graduale e continuo spopolamento questi comuni rappresentano un presidio culturale, storico-ambientale, archeologico-industriale, di itinerari monastici e turistici, una risorsa insostituibile e, come dire, prismatica per un possibile sviluppo integrato.

Vanno via i giovani che non trovano risposte lavorative in linea con le loro aspettative. Le aziende storiche, quelle create dai nostri padri nei primi decenni del novecento non reggono l’urto della velocità competitiva del nostro tempo e le loro produzioni faticano ad uscire da un territorio carente di servizi e collegamenti adeguati, con le strade che, come direbbero a Napoli, sono perlopiù sgarrupate. Da alcuni anni, vi è una reazione culturale forte, per resistere e restare, che ha come guida docenti universitari come l’antropologo Vito Teti , l’economista Domenico Cersosimo e lo storico di Dinami Michele Furci.

Nel secolo scorso, lo scrittore giornalista Sharo Gambino, con le sue battaglie civili, civiche e culturali che partivano dalla periferia più estrema, anticipò il rischio del declino delle aree marginali.

Oggi possiamo dare inizio ad un nuovo cammino che deve nascere dal territorio, attraverso il ripensamento delle azioni intraprese sulle aree interne, quali aree sistema.

Non vi è dubbio che il questo progetto di sviluppo il primo presidio è il Parco Naturale delle Serre che con la sua forza autopropulsiva potrebbe programmare e co-progettare, assieme alla rete dei comuni ed i Gal, uno sviluppo che costruirebbe la differenza, riprendendo in mano una storia di minorità socio-economica e condurla verso il ritorno ad un’economia di tutela ambientale, di qualità produttiva enogastronomica, di intrapresa economica , di cammini spirituali e culturali antichi, di turismo esperenziale, di attrattori culturali di grande interesse. Un’area di eccellenze che non possiede nessun altro Parco italiano: San Domenico di Soriano, il Castello di Arena, l’Eremo di Soreto di Dinami, l’Ecomuseo delle Ferriere di Mongiana, la Certosa di Serra San Bruno, le pietre neolitiche di Nardodipace e Ferdinandea, il Castello di Pizzo, il Lago dell’Angitola Sito di importanza Comunitaria (S.I.C.) , riserva tra le più importanti del Mediterraneo, la Ciclovia dei Parchi, i faggi monumentali delle serre che sono una forza naturale e ambientale unica, a protezione di una straordinaria biodiversità.

I valori di questi luoghi ci porterebbero a dire che siamo in presenza di un New Deal della bellezza ambientale delle Serre. Per Acli Terra Calabria il Parco Naturale delle Serre rappresenta lo strumento istituzionale più prossimo per aggregare e riabitare questi luoghi, in particolare attraverso l’incremento di una rete-distetto di attività imprenditoriali e la creazione di nuove occasioni di lavoro.

Pino Campisi - Presidente regionale Acli Terra Calabria

Il 28 luglio si è svolta in provincia de L'Aquila, tra Aragno e Collebrincioni, la Festa della trebbiatura. Nel programma Acli Terra della provincia de L'Aquila ha organizzato un convegno sulla "Civiltà Contadina".
I saluti sono stati del Presidente regionale delle ACLI Giuseppe Placidi, del Presidente provinciale delle Acli Mario Centi e il Presidente provinciale di Acli Terra, Lorenzo Coletti, oltre a salutare ha moderato il partecipatissimo dibattito.
Alla manifestazione hanno partecipato 1200 persone.
I relatori sono stati: il Presidente Nazionale Nicola Tavoletta, lo storico Alfredo Carnassale e l'antropologo Mario Santucci.
I due docenti hanno svolto un'analisi storica delle comunità rurali, mentre il Presidente Tavoletta ha scandito gli elementi di reinterpretazione da parte di Acli Terra di un nuovo sviluppo rurale.
Ha riflettuto sulla integrazione tra aree rurali e urbane e sulla necessaria trasformazione diretta dei prodotti, magari in cooperazione o con contratti di rete.
Appassionati sono stati i racconti di Placidi e Coletti.
Le 1200 persone poi hanno partecipato ad un banchetto popolare a base di pecora, sapientemente cucinata dai volontari aclisti del posto.

"I dati divulgati da Assaeroporti sul trasporto aereo, afferma il Presidente Nazionale di ACLI TERRA Nicola Tavoletta - in Italia sono interessanti per la interpretazione dei flussi dei lavoratori e dei turisti e quindi per ragionare su misure di sviluppo o assistenza.
Tale tema è strategico per la filiera agroalimentare e per il Made in Italy. La questione dei trasporti aerei ha, infatti, una incidenza notevole per la movimentazione delle merci e registra un +1,7% rispetto al 2021. Dato superiore alla media degli Stati della Unione Europea.
Inoltre rileviamo che gli scali medio-piccoli del Mezzogiorno e delle Isole hanno recuperato e superato i livelli del 2019, considerando quindi necessario inserirli in contesti infrastrutturali e di servizi superiori quantitativamente e qualitativamente tramite il pnrr.
Se Malpensa e Fiumicino soffrono, invece il resto d'Italia è in crescita.
Il ragionamento sociale, oltre che economico, è quindi quello di considerare fondamentali socialmente ed economicamente le comunicazioni aereoportuali e quindi i costi dei biglietti vanno calmierati, soprattutto da e per le isole.
Tema che abbiamo già sollevato con ACLI TERRA Sicilia e Sardegna a dicembre.
Le infrastrutture aereoportuali minori, sia per il traffico merci che per quello delle persone, rappresentano una soluzione importante, migliorando, appunto, la commercializzazione dei nostri prodotti, l'agibilità di trasferimento dei lavoratori e il flusso turistico, tre elementi focali per i comparti dell'agroalimentare e della ospitalità turistica, che vanno accompagnati come detto da un ampio investimento pubblico e privato.
Non è, comunque, una questione relativa solo al Mezzogiorno, anzi vi sono scali emergenti anche nelle più piccole province del centro nord che possone essere migliorati."

Redazione

In quest'ultima settimana ho avuto l'onore e il piacere di rappresentare ACLI TERRA in appuntamenti intensamente vivaci in località importanti del Mezzogiorno d'Europa.
Sabato 8 ottobre ci siamo confrontati sull'olioturismo a Lamezia Terme, in un partecipatissimo incontro organizzato da ACLI TERRA regionale della Calabria, venerdì 14 ottobre siamo entrati nel l'Istituto tecnico "Galileo Galilei" di Vibo Valentia con un collegamento online per il VII Festival della Economia Sostenibile, parlando agli studenti.
Sempre da venerdì 14 ottobre a domenica 16 ottobre abbiamo partecipato al Festival del Cannolo di Dattilo in provincia di Trapani, andando a trovare le aziende agricole del territorio.
Questo tour è in continuità con l'impegno della dirigenza nazionale di Acli Terra di stare sui territori e riportarli immediatamente alle istituzioni nazionali e regionali.
In questa settimana abbiamo raccolto sei elementi importanti per poter fare alcune affermazioni utili al nostro lavoro.
1) Non vi è più una questione di attrazione turistica internazionale, oltre la stagione estiva, nell'Italia meridionale. Abbiamo trovato la costa catanzarese occidentale e il trapanese, in questo mese di ottobre, vivacemente frequentate da turisti stranieri.
2) Le giovani generazioni di imprenditori dell'Italia meridionale per investire non chiedono più le infrastrutture viarie, ma due impegni da parte dello Stato: un ombrello alla speculazione energetica e una formazione continua, gratuita e diffusa per i lavoratori.
3) Non vi è più solo una dimensione embrionale nelle idee di impresa privata integrata nella comunità meridionale, ma un più raffinato e condiviso confronto progettuale che ha solo bisogno di essere istituzionalmente guidato.
4) La vera fragilità del tessuto del lavoro e della economia è il sistema locale del credito, attualmente disorientato e incapace di accompagnare gli operatori.
5) Il privato chiede agli amministratori locali maggiore preparazione dopo la stagione del populismo e del nuovismo.
6) L'associazionismo e nello specifico ACLI TERRA hanno trasformato due borghi, lontani dalla mediaticita' in luoghi di interesse popolare.
Intanto ringrazio tutti i dirigenti di ACLI TERRA che hanno permesso di organizzare tali appuntamenti, ad iniziare con il Presidente regionale di ACLI TERRA della Calabria Pino Campisi e al Vice Presidente Nazionale, il trapanese Giuseppe Peralta.
A seguire sprono il nostro dibattito interno per offrire al nuovo Governo nazionale delle proposte concrete per lo sviluppo rurale e delle marinerie meridionali.
Le mete calabresi e quelle siciliane hanno espresso vitalità, siamo noi i conduttori per trasformarle in potente energia propositiva.

Nicola Tavoletta
Presidente Nazionale ACLI TERRA

ROMA (ITALPRESS) - Il Ministero della Cultura presenterà il 1 ottobre alle 15:00 a Firenze, nell'ambito di TourismA - Salone Archeologia e Turismo Culturale, la candidatura all'Unesco come sito patrimonio dell'umanità della Via Appia Antica.
"Si tratta di una grande operazione di tutela e valorizzazione a livello globale di uno straordinario patrimonio culturale del Sud Italia - dichiara il Ministro della Cultura, Dario Franceschini - una via che per millenni ha unito Oriente e Occidente e lungo la quale la cultura greca ed ellenistica è penetrata nella romanità.
Il ministero sta investendo sulla tutela dei monumenti e sulla valorizzazione della via Appia oltre 22 milioni di euro" ha concluso Franceschini.

28 uffici del Ministero, 4 regioni, 13 città metropolitane e province, 74 comuni, 14 parchi, 25 università, oltre a numerose comunità territoriali, si sono uniti per tutelare, valorizzare e promuovere la candidatura di questo sito, che si sviluppa quasi per intero nel Mezzogiorno d'Italia. Il percorso integrale della prima consolare romana ad essere tracciata parte da Roma per arrivare a Brindisi, con la variante traianea che invece collega tra loro le città di Brindisi e Benevento.
L'antico asse di comunicazione, il primo concepito come "via publica", fu il prototipo dell'intero sistema viario romano che, con i suoi 120.000 km di lunghezza complessiva, costituisce ancora oggi il nerbo dell'articolata viabilità del bacino del Mediterraneo.

Le ben conservate testimonianze infrastrutturali, archeologiche, architettoniche, funerarie e civili della via Appia, distribuite lungo l'intero tracciato, rappresentano un patrimonio culturale di eccezionale valore che è necessario tutelare e valorizzare.
Il Ministero della Cultura, per sostenere la candidatura, sta inoltre investendo ingenti cifre nel restauro e nella valorizzazione di alcune evidenze archeologiche situate lungo il percorso della strada, contribuendo così a rivitalizzare lo straordinario patrimonio culturale del Mezzogiorno.

Pagina 1 di 4