In prima assoluta, nella Capitale, al Teatro Le Maschere dall’8 al 13 novembre, andrà in scena 'Il testamento di Beethoven', un monologo diretto e interpretato da Luca Mascolo, con al violoncello Donato Cedrone.
Si indaga la vita geniale del grande compositore: un ritratto umano, oltre la produzione musicale.
Nel 1802 ad Heiligenstadt, nei sobborghi di Vienna, Ludwig van Beethoven, appena trentenne, scrive il suo testamento. Ma quella lettera resterà chiusa in un cassetto per altri 25 anni, fino alla sua morte, avvenuta nel 1827.
Il testo ripercorre la storia di quegli anni ed il contrasto tra la musica e l’uomo Beethoven.
Qui il musicista si racconta tra spirito, nevrosi, dolore, solitudine, euforia estatica e incontenibile, legge morale e cielo stellato.
"Lavorare sulla vita ed anche sulla disabilità di Beethoven" - afferma l'autore Luca Mascolo - equivale "a indagare su quella di ogni uomo e vale la riflessione di Evgenij Evtušenko nella sua poesia 'Uomini': 'Ognuno ha un mondo misterioso, tutto suo'. Sembra un concetto lapalissiano, ma proprio qui accade qualcosa di misterioso per tutti noi; una sorta di meccanismo di rimozione automatico. Siamo grati a Beethoven per la sua produzione, la sua impronta sulla storia della musica e dell’arte nei secoli, ma ci dimentichiamo totalmente della sua sordità".
La Musica del monologo è curata da Alessandro Cedrone; il violoncello è di Donato Cedrone.
Dopo il debutto romano, lo spettacolo andrà in scena il prossimo 24 novembre al Teatro Puccini (laboratorio) di Firenze.
(Com/RoPag)