I Laghi La Vota, situati lungo la costa tirrenica calabrese, nel comune di Gizzeria (provincia di Catanzaro), rappresentano un ecosistema lagunare di straordinaria importanza. Questa serie di laghetti salmastri, tra cui spiccano La Vota, La Vota Piccola e La Vota Piraina, costituiscono un habitat unico nel suo genere, caratterizzato da una biodiversità elevata e da una fragilità che richiede una tutela attenta.
Le origini e le caratteristiche geologiche
La genesi dei Laghi La Vota è legata a complessi processi geologici e a eventi sismici, come il terremoto del 1638, che hanno modellato il paesaggio costiero. L'abbassamento della costa lungo una faglia parallela al mare ha determinato la formazione di queste depressioni, successivamente invase dall'acqua marina. Proprio a causa della violenza del terremoto, la zona subì un abbassamento tettonico lungo una faglia parallela alla costa.
Un patrimonio naturalistico da tutelare
L'importanza ecologica dei Laghi La Vota è innegabile. Questi ambienti, già riconosciuti come Sito di Interesse Comunitario (SIC), ospitano una ricca flora e fauna, tipiche degli ambienti salmastri e palustri. La vegetazione, adattata alle condizioni di salinità e all'inondabilità, include specie rare e protette. La fauna, invece, è rappresentata da numerose specie di uccelli acquatici, sia stanziali che migratori, che trovano nei laghi un luogo ideale per nidificare, svernare o alimentarsi.
Uccelli: Aironi, folaghe, anatidi, gabbiani, falchi di palude. Pesci: Cefali, spigole, anguille, muggini.
Invertebrati: Gamberi, molluschi, insetti acquatici. Flora: Cannuccia di palude, giunco, tamerici, salicornia.
Il ruolo dell'ingegner Raso Pietro e la legge regionale
L'impegno dell'ingegner Raso Pietro è stato fondamentale per la tutela e la valorizzazione di questo prezioso ecosistema. Grazie al suo lavoro e alla promulgazione di specifiche leggi regionali, si è posto l'accento sull'importanza di preservare i Laghi La Vota e di promuovere azioni di recupero ambientale.
Il progetto ACLI Terra e il dott.Agronomo Ferraina Michele
L'inserimento dei Laghi La Vota nel network delle lagune italiane, grazie all'iniziativa di ACLI Terra e al dott. Agronomo Ferraina Michele, rappresenta un passo avanti significativo per la valorizzazione di questo sito. Questo progetto consentirà di condividere esperienze, buone pratiche e risorse con altre realtà simili, favorendo così una gestione più efficace e sostenibile del territorio.
Aspetti futuri e prospettive
Le prospettive future per i Laghi La Vota sono legate alla realizzazione di un'area protetta di livello regionale, che garantirebbe una tutela ancora più efficace di questo ecosistema delicato. Inoltre, sono previsti interventi di riqualificazione ambientale, finalizzati a migliorare la qualità delle acque e a ripristinare gli habitat naturali.
La necessità di un'azione urgente
Un futuro incerto
Il futuro dei Laghi La Vota è incerto. Se non si interverrà in tempo, rischiamo di perdere per sempre questo straordinario ecosistema unico in Calabria e con esso una parte importante della nostra biodiversità. È fondamentale sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di proteggere questi ambienti e di promuovere un modello di sviluppo sostenibile che tenga conto delle esigenze della natura e delle future generazioni.
Possibili sviluppi:
Educazione ambientale: Rivolte alle scuole e alla cittadinanza, finalizzate a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della tutela degli ecosistemi lagunari.
Turismo sostenibile: Potrebbe essere affrontato il tema del turismo sostenibile, sottolineando le potenzialità dei Laghi La Vota come destinazione per un turismo naturalistico e culturale di qualità.
Minacce e sfide: Sarebbe utile evidenziare le principali minacce che gravano sui Laghi La Vota, come l'inquinamento, l'urbanizzazione e i cambiamenti climatici, e le sfide che dovranno essere affrontate per garantire la loro sopravvivenza a lungo termine. Oltre ad essere un'area di straordinaria importanza per la biodiversità, i Laghi La Vota rappresentano anche un'opportunità unica per lo sviluppo di un turismo sostenibile. Numerosi sentieri naturalistici permetterebbero ai visitatori di immergersi in questo paesaggio unico, osservando da vicino la ricca avifauna e la vegetazione tipica degli ambienti umidi. Per sensibilizzare le nuove generazioni all'importanza della conservazione di questo ecosistema, si potrebbero attivare diversi progetti di educazione ambientale nelle scuole locali, che coinvolgono gli studenti in attività pratiche e di monitoraggio. Inoltre, una futura presenza di strutture ricettive eco-sostenibili e l'organizzazione di eventi a basso impatto ambientale aiuterebbero a promuovere un turismo rispettoso dell'ambiente e delle comunità locali.
I Laghi La Vota rappresentano un patrimonio inestimabile per la Calabria e per l'intero Paese. La loro tutela e valorizzazione sono una sfida che richiede un impegno costante da parte delle istituzioni, degli enti locali e di tutti i cittadini. Grazie a progetti come quello di ACLI Terra e alla dedizione di esperti come l'ingegner Raso Pietro e il dott. Ferraina Michele, si sta lavorando per garantire un futuro migliore a questo straordinario ecosistema.
Specie di maggior interesse: Avifauna: Fenicottero rosa, cavaliere d'Italia, airone cenerino, folaga, germano reale. Flora: Giunco, cannuccia di palude, tamerici, orchidee palustri.
Ma nei “Laghi la Vota” troviamo anche canneti e altre varietà di specie botaniche. La rarissima Ipomea sagittata, Medicago marina, Crucianella maritima e Silene nicaensis.
(Michele Ferraina)
Come tantissimi calabresi, Fabio Aiello, ingegnere, con la sua famiglia, lascia la Calabria e la città della piana per andare incontro al lavoro al Nord, al confine con la Svizzera. Ha una intuizione, sicuramente generata dalla passione di fare qualcosa per la sua Calabria. Qualcosa legata alle origini, alla vita di un popolo operoso, alla tutela dell’ambiente ed alla riscoperta di tradizioni e di antichi mestieri,alla qualità delle eccellenze del sud.Che sono tante, alcune da scoprire, altre sconosciute.Ed ecco venir fuori la grande idea. Vicino l’antica Nicastro, costeggiando il fiume Canne, quasi ai piedi del Castello Normanno Svevo,Fabio Aiello, alcuni anni fa, scopre la presenza dei ruderi di un mulino a pietra, meglio conosciuto come il Mulino delle Fate. Un rudere dimenticato, a prima vista quasi irrecuperabile << dove si racconta che sia legato un incantesimo e la farina aumenti di quantità in modo misterioso in particolari periodi dell’anno>>. Pezzo dopo pezzo, a partire dalle opere murarie, i sentieri, le macine, l’utilizzo delle acque, tutto riprenderà la forma originaria e si perverrà alla funzionalità del mulino.Di straordinaria bellezza sono anche le colline selvose che si trovano ai piedi del monte Reventino eche a destra e sinistra del fiumearricchiscono di vegetazione ogni angolo intorno alla strutturache ospita il vecchio mulino. La particolarità di questa operazione di ristrutturazionenon nasce solo come intervento di archeologia industriale, che pure è presente, poiché nella visione diFabio Aiello vi è la progettazione di un luogo ospitale per riportare alla lucela vita del mulino e del mugnaio, del profumo del grano e dellefarine. In più dare nuova dimora alla fata Gelsomina. Insomma tantavitalità intorno ad una storia edun’opera di archeologia industriale fatta con cura.In città e persino nel comprensorio, il progetto è visto come un punto di sviluppo culturale locale, di turismo didattico, di luogopaesaggistico tutelato nel rispetto dell’ambiente. Oggi, a distanza di qualche anno, possiamo dire che la scommessa è stata vinta, riconosciuta anche dalla assegnazione di diversi premi di valore nazionale. Lamezia, grazie al Mulino delle Fate, è meta continua di migliaia di visitatori.Potremmo anche dire che il Mulino delle Fate, somiglia ad un ecomuseoopen aire, nato nel suo ambiente naturale e fisico, periurbano e comunitario. Dopo la straordinaria e definitiva ricostruzione, ha intrapreso la strada di promozione sociale del luogo e delle tradizioni locali. Con il format Macinare cultura, in linea con quanto promuove l’Associazione Italiana Amici Mulini Storici, accoglie visitatori da ognidove, scolaresche, poeti, cantori, scrittori, lettori, musicisti, cantastorie. Due anni fa il presidentenazionale AIAMS, Gabriele Setti, visitò il Mulino e lo trovò di straordinaria bellezza, portandosi dietro una convinzione che anche in Calabria la storia dei mulini e la loro presenza arricchisce l’economia e la cultura locale. L’AIAMS, di cui il Mulino delle Fate fa parte, è una un’Associazione culturale che intende riunire studiosi, proprietari ed appassionati di muliniperpromuove a livello nazionale la riscoperta, la valorizzazione culturale e turistica dei mulini per salvaguardare la loro valenza storica, architettonica e meccanica.Come d’altra parte fa anche l’Associazione la “Comunità dei grani antichi e dei mulini a pietra” che ha sede in Calabria,associata ad Aiams. Come dire, in Italia, da nord a sud vi è una rete di appassionati animatori territoriali della storia degli antichi mulini, per secoli veri protagonisti delle economie regionali.Acli Terra Calabria sostiene da sempre che in Calabria, nel 1800, i mulini a pietra erano circa duemila, rappresentavano una forte economia dell’industria molitoria,una spinta storica che ci spinge ad attivarsi per recuperare questo pezzo di economia e cultura regionale. Intanto qui, nel cuore della Calabria, centinaia di visitatori continuano ad essere accolti dal gorgoglio delle acque del fiume Canne e dal suono delle macine in pietra che ruotano lente e fresche di rabbigliatura.Si è anche in presenzadi un piccolo parco naturale integrato: natura, patrimonio storico-archeologico-paesaggistico,ripristino e valorizzazione di un geo-sito e opere di conservazione.Significativo è statoil ritorno alla rinascita di aspetti e tradizioni della vita di comunità soprattutto del secolo scorso e da trasferire alle nuove generazioni, in particolare i bambini, che hanno incontrato la magia del luogo.Tutti elementi che danno forza alla comunità del mulino delle Fate nelle tante serate estive, alcune illuminate persino dalla luna che si alza sopra la cima del Castello Normanno Svevo, che auspichiamo a breve possa fare parte del percorso turistico e di animazione culturale della città di Lamezia Terme.
Pino Campisi
Referente AIAMS Calabria ( Associazione Italiana Amici Mulini Storici )
Nei primi anni di questo millennio veniva trasmessa da Rete4 una fiction francese intitolata Sous le soleil (Sotto il sole).
Un gruppo di amici coetanei che ruotano intorno ad una impresa balneare gestita da tre di loro a St. Tropez.
Storie professionali, sentimentali, familiari, goliardie e profondi impegni, tutto nel segno di una comunità di provincia con le qualità di un ambiente e di una storia preziosamente mediterranea.
In questo mese di agosto ACLI TERRA ha scoperto sotto al sole estivo italiano e mediterraneo quattro angoli senza confini, ma collegati dalle proiezioni professionali e culturali di una comunità organizzata nella lettura innovativa del mondo rurale e delle marinerie mediterranee.
Sanremo, Calatafimi, Corno di Rosazzo e Ruvo di Puglia sono i quattro vertici di questo agosto, ma attenzione, abbiamo avuto tanti angoli interni tutti con aperture decisamente vocate alle ampie prospettive.
Tra questi Belvedere Marittimo, Grosseto, Perugia o Prizzi.
ACLI TERRA ha miscelato le esplorazioni internazionali sanremesi con la tradizione cerealicola siciliana, l'attenzione alla tutela del benessere in quel di Puglia fino al gusto della viticultura a piedi della Carnia.
Tutto ciò non nell' estemporaneo spontaineismo, ma nel sistematico ragionamento politico per uno sviluppo rurale e marittimo equilibrato tra la sostenibilità economica e quella ambientale.
Siamo stati testimoni diretti, lo scorso 25 agosto, del discorso del Presidente della Repubblica al Meeting dell'Amicizia a Rimini quando ha affermato che non vi può essere giustizia sociale senza giustizia ambientale.
Noi abbiamo scandito la nostra interpretazione, la nostra lettura di tale affermazione che si codifica, e abbiamo sempre codificato, con l'Art 1 della Costituzione, perché l'equilibrio sociale e ambientale viene garantito principalmente dal lavoro buono delle donne e degli uomini impegnati nelle imprese rurali e in quelle marittime.
I nostri iscritti sono veri custodi dell'ambiente, i garanti.
I nostri iscritti si riconoscono in tale interpretazione enunciata dal Presidente e declinata dalla Costituzione come in uno stile qualificativo, o ancora di più in una identificazione comune che ci lega nella fattezza di una comunità.
Il puzzle di agosto è un geometrico disegno che sostiene un ragionamento di sviluppo e benessere, partendo e rendendo protagonisti gli angoli della nostra Italia nel Mediterraneo e in Europa.
Nicola Tavoletta
Presidente Nazionale di ACLI TERRA
Bologna, sabato 18 febbraio 2023 ore 15-17, Sala Santa Clelia, via Altabella 6
Ogni giorno in più della guerra senza fine in Ucraina apre anche allo scenario di una apocalisse nucleare come ci avverte il Comitato per la Scienza e la Sicurezza del Bulletin of the Atomic Scientists. Nella notte del 31 dicembre 2022 la marcia della pace promossa dalla Chiesa italiana ha rilanciato ancora una volta l’appello che abbiamo promosso, fin dal maggio 2021, come realtà del mondo cattolico italiano e dei movimenti ecumenici e nonviolenti a base spirituale, per chiedere al nostro Paese di ratificare il “Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”.
Non è più rimandabile un serio dialogo e un confronto pubblico, e in sede parlamentare, sulla proposta lanciata dalla campagna “Italia ripensaci” e promossa dai rappresentanti in Italia della coalizione Ican, Nobel per la pace 2017, anche in considerazione del fatto che stanno per essere stoccate a Ghedi e a Aviano le nuove bombe atomiche B61-12.
Per continuare nella riflessione e nell’azione volta a contrastare la logica della guerra e delle armi, sabato 18 febbraio 2023 si ritroveranno a Bologna i rappresentati delle organizzazioni cattoliche e dei movimenti ecumenici e nonviolenti su base spirituale che hanno firmato l’appello per chiedere l’adesione dell’Italia al Trattato di proibizione delle armi nucleari.
All’incontro sarà presente il cardinale di Bologna, Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, per condividere un momento di discernimento sul drammatico momento che stiamo vivendo e su come continuare con coraggio a operare per la pace in un tempo di guerra.
L’appello è firmato dai Presidenti e dai Responsabili nazionali di: Acli, Azione Cattolica Italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia, Pax Christi, Fraternità di Comunione e Liberazione, Comunità di Sant’Egidio, Sermig, Gruppo Abele, Libera, AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani), FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), Argomenti 2000, Rondine-Cittadella della Pace, MCL (Movimento Cristiano Lavoratori), Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli, Città dell’Uomo, Associazione Teologica Italiana, Coordinamento delle Teologhe Italiane, FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario), Centro Internazionale Hélder Câmara, CSI (Centro Sportivo Italiano), La Rosa Bianca, MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), Fondazione Giorgio La Pira, Fondazione Ernesto Balducci, Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, Fondazione Don Primo Mazzolari, Fondazione Don Lorenzo Milani, Comitato per una Civiltà dell’Amore, Rete Viandanti, Noi Siamo Chiesa, Beati i Costruttori di Pace, Associazione Francescani nel Mondo aps, Comunità Cristiane di Base, Confcooperative, C3dem, MEC (Movimento Ecclesiale Carmelitano), AIDU (Associazione Italiana Docenti Universitari Cattolici), Arca di Lanza Del Vasto, Fondazione Magis, UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi), IPRI-CCP (Istituto Italiano Ricerca per la Pace-Corpi Civili di Pace), AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici), Ordine Secolare Francescano OFS, FESMI (Federazione Stampa Missionaria Italiana).
L’appuntamento-evento nasce da una storia culturale antica, la cui finalità sta anche nella valorizzazione dei talenti, della qualità manifatturiera delle imprese di Calabria e delle competenze. Queste sono le occasioni per riaffermare uno stile relazionale e di umanità che in parte avevamo smarrito. Oggi abbiamo saputo mettere insieme cultura e impresa, perché convinti che la Calabria di questo secolo ha bisogno di una nuova visione creativa. Il nostro compito è di ascoltare e dissodare questo territorio regionale di Re Italo e degli Enotri, per lungo tempo lasciato nell’oblio. Questo premio porta anche nella sua nascita una forte consapevolezza, il tratto distintivo di un legame fortissimo tra storia antica, creatività, cultura e saperi delle imprese che forgiano la qualità delle produzioni e che presidiano il territorio, che assieme agli attori della cultura raccontano la nostra gente e le nostre qualità, a partire da quelle di Re Italo e degli Enotri. Questo è un punto centrale. Il Premio è stato pensato non meno di tre anni fa. E' maturo oggi il tempo per riprendere il cammino e andare incontro alla storia di questo Re illuminato che si inventa in un tempo antichissimo della storia dell'umanità le prime forme di democrazia e di senso della comunità attraverso i Sissizi. In buona sostanza possiamo sostenere che questo Premio non solo ha l’ambizione di innestarsi alla storia contemporanea ma di rimanere figlio diretto di quella antica, portando con sé un calco, diremmo un modello, per gli imprenditori, anche per le imprese storiche di terza generazione o che abbiano raggiunto i cento anni di attività economica e che hanno fatto della loro vita una ragione di affermazione di valori nelle buone relazioni e in un lascito che ci consegna un brand per la continuità. Il nostro intendimento è di costruire, attraverso il Premio, un valore in più, un nuovo orizzonte verso il cambiamento. Secondo Furio Jesi, studioso ricercatore insigne, che non è per nulla minore nella materia, ci condensa in poche parole quanto oggi, superando le incertezze di tanti, vogliamo realizzare. Ascoltiamolo : << il mito è importante non tanto per la sua essenza, quanto per la sua esistenza: non tanto per ciò che è, quanto per la funzione che svolge>>. Va dritto al valore che può rappresentare, se accompagnato anche da fonti storiche. Qui e adesso stiamo parlando di realtà! Una terra antichissima di cui la Calabria ed in particolare l’Istmo sono stati una parte di straordinaria ed unica vicenda umana, da cui poter fare la differenza che in gran parte dipende da noi. Ma la vera differenza la fa il rapporto per molti aspetti nuovo che si è attivato in questi mesi, in modo fiduciario, tra cultura e imprese, tra uomini di cultura e di valori, con gli imprenditori che generano qualità con le loro produzioni. Questa è vera sinergia, mai così stretta e mescolata da valori condivisi. Potremmo aggiungere che ancora una volta, dopo molti secoli, Re Italo riesce ad unire ambiti e culture diverse, stili di vita diversi, tutti però disponibili a rivedere e ricostruire il rapporto con la propria terra, quella che ha generato l'Italia. In questo tempo il nostro compito come Premio è dare continuità a questa storia così straordinariamente importante, “ fenomeno storico culturale" di unità intorno a Re Italo, da indagare, da sottoporre a ricerca sociologica contemporanea per capire da cosa è nato il crescente successo dell'evento e della storia. Serve un cammino di accompagnamento, serve senso civico e civile, quello buono che sta intorno a qualcosa di originale; serve una missione di storici, scrittori animatori culturali che scendono su un terreno di comunità che si incontrano con Associazioni storiche come l’UCID nata nel 1947 e Le Acli Terra nate nel 1944, insieme a Lamezia Europa Spa che rappresenta un luogo di impresa ed intrapresa per costruire e condividere intanto la strada verso il 2024 di questo Premio e che sin dall’anno prossimo si doterà di un organismo per definire le sezioni e le nuove credibilità sociali. Sento nell'intimo che riusciremo a dare valore a questa “attraversata” dentro e oltre l’Istmo. Ad esempio pensando anche ad un cortometraggio (…parliamone con lo stilista Anton Giulio Grande ed il nostro regista lametino Carlei …); penso ad una qualche forma di rappresentazione teatrale dove i riferimenti di Re Italo e degli Enotri siano portati in emersione e partecipati ad un pubblico più largo; penso ad una sessione di storia antica da svolgere dentro i Licei Ginnasio di Calabria dove storia antica e archeologia si parlino intorno ad un progetto per disegnare il nuovo brand Calabria con i saperi delle imprese. Dobbiamo saper guardare fuori dalla nostra finestra, non basta affacciarsi, vi è uno scenario antico quello di Re Italo e delle Terre degli Enotri, a cui apparteniamo, da cui proveniamo, a cui dobbiamo legarci per rilanciare il nostro cammino di progresso e di civiltà culturale.
Pino Campisi
Presidente regionale Acli Terra Calabria
“GUSTO MONDIALE”, rubrica promossa da ACLI Terra, CAA ACLI e UNAPOL. Si tratta di una serie di incontri coordinati da quattro conduttori: Roberto Pagano, Mena Rota, Stefania Ferrara e Francesco Vitale che verteranno su esperienze della filiera agroalimentare, prodotti che raccontino metodologie di lavoro e ricette che vengono accostate ad una giornata del mondiale di calcio in particolare modo ad una storia o ad una partita.
Gli ospiti che si avvicenderanno saranno agricoltori della filiera olivicola dell’UNAPOL, aziende agricole dell’ospitalità affiliate ad ACLI TERRA, ma anche da lavoratrici e lavoratori e professionisti che seguono le imprese agricole, ittiche e imprese della trasformazione agroalimentare.
Tra gli opinionisti che animeranno le puntate ci saranno il presidente nazionale di ACLI TERRA Nicola Tavoletta, i dirigenti regionali e provinciali della stessa organizzazione e giornalisti sportivi legati al mondiale.
Per ascoltare le puntate in diretta, collegati su Radio Magistra Web
I podcast delle puntate verranno pubblicati sul sito di Italia Stampa
#gustomondiale
In prima assoluta, nella Capitale, al Teatro Le Maschere dall’8 al 13 novembre, andrà in scena 'Il testamento di Beethoven', un monologo diretto e interpretato da Luca Mascolo, con al violoncello Donato Cedrone.
Si indaga la vita geniale del grande compositore: un ritratto umano, oltre la produzione musicale.
Nel 1802 ad Heiligenstadt, nei sobborghi di Vienna, Ludwig van Beethoven, appena trentenne, scrive il suo testamento. Ma quella lettera resterà chiusa in un cassetto per altri 25 anni, fino alla sua morte, avvenuta nel 1827.
Il testo ripercorre la storia di quegli anni ed il contrasto tra la musica e l’uomo Beethoven.
Qui il musicista si racconta tra spirito, nevrosi, dolore, solitudine, euforia estatica e incontenibile, legge morale e cielo stellato.
"Lavorare sulla vita ed anche sulla disabilità di Beethoven" - afferma l'autore Luca Mascolo - equivale "a indagare su quella di ogni uomo e vale la riflessione di Evgenij Evtušenko nella sua poesia 'Uomini': 'Ognuno ha un mondo misterioso, tutto suo'. Sembra un concetto lapalissiano, ma proprio qui accade qualcosa di misterioso per tutti noi; una sorta di meccanismo di rimozione automatico. Siamo grati a Beethoven per la sua produzione, la sua impronta sulla storia della musica e dell’arte nei secoli, ma ci dimentichiamo totalmente della sua sordità".
La Musica del monologo è curata da Alessandro Cedrone; il violoncello è di Donato Cedrone.
Dopo il debutto romano, lo spettacolo andrà in scena il prossimo 24 novembre al Teatro Puccini (laboratorio) di Firenze.
(Com/RoPag)
Durante la Giornata Nazionale del Ringraziamento, oggi celebrata a Sessa Aurunca in provincia di Caserta, ricordiamo il martirio del sindacalista di ACLI TERRA Giuseppe Fanin, ucciso da tre militanti comunisti il 4 novembre del 1948 a San Giovanni in Persiceto, nella sua Emilia.
Fanin era un alfiere dei diritti dei lavoratori con la visione della dottrina sociale della Chiesa ed è stato barbaramente ucciso proprio per la capacità di sostenere i valori e gli ideali del sindacalismo cattolico a soli 24 anni.
Ieri ed oggi è un servitore di Dio ed è in corso un processo di beatificazione. ACLI TERRA ricorda la sua figura e oggi prende l'impegno di costruire un corso di formazione per i giovani dirigenti intitolato proprio a Giuseppe Fanin.
Una scelta culturale per alimentare il pensiero della dottrina sociale della Chiesa nelle generazioni. Un impegno vivo per un uomo che continuerà a tutelare i diritti per i lavoratori della filiera agroalimentare tramite le nuove generazioni.
ROMA (ITALPRESS) - Il Ministero della Cultura presenterà il 1 ottobre alle 15:00 a Firenze, nell'ambito di TourismA - Salone Archeologia e Turismo Culturale, la candidatura all'Unesco come sito patrimonio dell'umanità della Via Appia Antica.
"Si tratta di una grande operazione di tutela e valorizzazione a livello globale di uno straordinario patrimonio culturale del Sud Italia - dichiara il Ministro della Cultura, Dario Franceschini - una via che per millenni ha unito Oriente e Occidente e lungo la quale la cultura greca ed ellenistica è penetrata nella romanità.
Il ministero sta investendo sulla tutela dei monumenti e sulla valorizzazione della via Appia oltre 22 milioni di euro" ha concluso Franceschini.
28 uffici del Ministero, 4 regioni, 13 città metropolitane e province, 74 comuni, 14 parchi, 25 università, oltre a numerose comunità territoriali, si sono uniti per tutelare, valorizzare e promuovere la candidatura di questo sito, che si sviluppa quasi per intero nel Mezzogiorno d'Italia. Il percorso integrale della prima consolare romana ad essere tracciata parte da Roma per arrivare a Brindisi, con la variante traianea che invece collega tra loro le città di Brindisi e Benevento.
L'antico asse di comunicazione, il primo concepito come "via publica", fu il prototipo dell'intero sistema viario romano che, con i suoi 120.000 km di lunghezza complessiva, costituisce ancora oggi il nerbo dell'articolata viabilità del bacino del Mediterraneo.
Le ben conservate testimonianze infrastrutturali, archeologiche, architettoniche, funerarie e civili della via Appia, distribuite lungo l'intero tracciato, rappresentano un patrimonio culturale di eccezionale valore che è necessario tutelare e valorizzare.
Il Ministero della Cultura, per sostenere la candidatura, sta inoltre investendo ingenti cifre nel restauro e nella valorizzazione di alcune evidenze archeologiche situate lungo il percorso della strada, contribuendo così a rivitalizzare lo straordinario patrimonio culturale del Mezzogiorno.
Acli Terra è pronta per dare il via a un nuovo evento dedicato all’agricoltura biologica e al lavoro: due giornate di seminari, ricche di incontri e relazioni, l’8 e il 9 settembre nell’ambito del SANA di Bologna, il salone internazionale del biologico e del naturale.
“Abbiamo scelto questa cornice così importante perché vogliamo assegnare alle pratiche biologiche una centralità strategica nella visione rurale dell’Associazione e per lo sviluppo economico delle aziende aderenti” – ha dichiarato il presidente nazionale Nicola Tavoletta – “Per parlare, quindi, di biologico, sostenibilità economica, salute, lavoro, sviluppo socioeconomico, tutela ambientale, sicurezza e innovazione tecnologica abbiamo invitato alcuni esperti per accompagnarci nei ragionamenti e nei progetti”.
I due appuntamenti vedranno la partecipazione del prof Vanni Resta, docente di master universitari in euro progettazione, che parlerà di PNRR e bandi europei; per le reti d’impresa relazionerà l’avvocata Carla Di Lello. Parlerà di questione ambientale e sociale l’ex ministro dell’ambiente, l’on. Gianluca Galletti mentre la biotecnologa alimentare Monica Crociata si occuperà di e-commerce.
Di centri di assistenza agricola si occuperanno il Presidente dell’Unapol Tommaso Lojodice e il direttore del CAA ACLI Paolo Bartoli.
Il tema del biologico ed acquacoltura verrà affrontato dal biologo marino, spesso ospite a Linea Blu, Claudio Brinati, e dal mondo della pesca una testimonianza dalla biologa Carlotta Santolini.
Inoltre interverranno anche il sottosegretario alle politiche agricole Gian Marco Centinaio e il parlamentare del locale collegio Pierferdinando Casini, già Presidente della Camera dei Deputati.
L’Amministrazione comunale di Bologna sarà rappresentata dall’assessore Daniele Ara e dal consigliere comunale aclista Filippo Diaco.
Una figura di eccezione a presentare gli ospiti, insieme al giornalista Roberto Pagano è la presentatrice Michela Mignano, che più volte ha collaborato come docente con l’Enaip, come insegnante d’inglese, ma è anche una nota showgirl nell’Italia del Nord est.
Ai seminari si potrà partecipare in presenza o da remoto, richiedendone l’accesso. Il programma completo delle due giornate è presente sul sito di Acli Terra.
Un grande evento celebrativo, ma anche un progetto di promozione
turistica del territorio a 360 gradi. Sono gli obiettivi che si propone
di raggiungere il Comune di Bomarzo in occasione dei
festeggiamenti per i 500 anni della nascita di Vicino Orsini (1523-
2023). Presentato nei giorni scorsi un cartellone ricco di
appuntamenti: dodici mesi “Nel segno di Vicino”.
“Vicino Orsini – ha spiegato il sindaco Marco Perniconi - ci ha
lasciato un’eredità importantissima dal punto di vista culturale,
artistico e architettonico. La nostra amministrazione ha voluto
portare avanti questa iniziativa per valorizzare ancora di più quello
che è stato Vicino Orsini per noi”.
Due le location principali che vedranno ospitare mostre, convegni,
concerti, visite e spettacoli. Entrambe sono legate alla vita del
principe, figlio di Gian Corrado Orsini e Clarice Orsini, che governò
su Bomarzo dall’età di 19 anni fino alla morte. Una è il Palazzo che
porta ancora oggi il nome dell’antica famiglia. Qui, tra gli altri, si
svolgeranno i primi due eventi in calendario sabato 13 agosto:
l’apertura di una mostra di bozzetti di costumi rinascimentali della
stilista Ilaria Sforza Petrocochino e la proiezione del
cortometraggio di Michelangelo Antonioni “La villa dei Mostri”.
L’altra location, invece, è il Sacro Bosco, il complesso monumentale
realizzato dal principe in memoria della defunta moglie Giulia
Farnese. Un luogo fonte di ispirazione per tanti artisti nel corso dei
secoli e meta di visitatori provenienti da tutto il mondo. Tra gli
appuntamenti che vi avranno sede, da segnalare il 18 giugno 2023
una sfilata di abiti rinascimentali basata sui bozzetti della predetta
mostra. Ma la manifestazione farà tappa anche a Mugnano in
Teverina, dove la famiglia Orsini ha le sue origini. La frazione del
comune di Bomarzo ospiterà il 20 e il 21 agosto prossimi la rassegna
d’arte contemporanea “Il principe e il sogno”.
L’assessore Marzia Arconi ha spiegato che il programma è il frutto
di un lavoro partito da lontano: “Questo però non deve essere un
punto di arrivo. Bomarzo viene spesso definito in maniera sbrigativa
il paese del parco dei mostri, noi vorremmo che diventi famoso
come il paese di Vicino Orsini, creatore del Sacro Bosco”.
Tra le curiosità che propone la manifestazione, un menu
rinascimentale creato appositamente dallo chef Salvo Cravero che
affiancherà quelli tradizionali nei ristoranti di Bomarzo durante
l’evento, la realizzazione di un gioiello dalle abili mani dell’artigiano
orafo Lino Perinelli e, in collaborazione con Poste, una cartolina con
annullo filatelico. A firmare tutto il progetto è la società ST
Sinergie, partner individuato nei mesi scorsi dal Comune attraverso
un avviso pubblico. “Abbiamo pensato a un evento celebrativo, ma
che avesse anche ricadute economiche sul territorio, un volàno
turistico di promozione per Bomarzo e tutta la Tuscia. Un progetto
corale. Per questo ci siamo rivolti a tutte le associazioni locali”, ha
spiegato Tiziana Lagrimino, responsabile organizzativo del
progetto. Il cartellone non è definitivo: “E’ una sorta di work in
progress, siamo aperti a implementarlo. Il 18 gennaio 2023 avremo
l’onore di presentare il cartellone degli eventi alla sala della
Protomoteca in Campidoglio, alla presenza del sindaco di Roma
Roberto Gualtieri, dell’assessore alla Cultura Miguel Gotor e del
consigliere Mariano Angelucci (Grandi eventi). E sempre sotto il
segno di Vicino, che lega Bomarzo alla capitale (Vicino Orsini è nato
nella parrocchia di Santa Maria in Traspontina), lavoriamo ad alcuni
eventi in vista del Giubileo 2025”. Svelato intanto il logo della
manifestazione, individuato tramite concorso. Quindici le proposte
pervenute. Vincitore Bruno Morroto, docente presso il liceo artistico
di Viterbo, “il cui disegno – si legge nella motivazione della
commissione giudicatrice - rispecchia a pieno la tematica inserita
nel bando nonché gli elementi essenziali che riconducono alla figura
di Vicino Orsini: lo stemma, il Palazzo, Il Sacro Bosco, il nome del
personaggio e il richiamo al 500esimo anniversario. Inoltre, è un
logo elegante e raffinato, anche nella scelta dei colori e della
grafica”.
Morroto ha spiegato di aver trovato ispirazione rileggendo la sua
vecchia tesi accademica: “Ho cercato una scultura presente nel
parco che mi suggerisse un punto di inizio. Il mascherone avente
sul capo lo stemma degli Orsini reso tridimensionalmente sferico,
ha dato l’inizio all’idea”. Per lui un attestato e un premio del valore
di 500 euro.
Ecco gli altri eventi in programma: un educational nelle scuole
primaria e secondaria con lezioni didattiche sulla sensibilizzazione
alla conoscenza della storia Vicino Orsini e del patrimonio storico e
tradizionale di Bomarzo (20 settembre-20 dicembre 2022); lo
spettacolo di pattinaggio “Le nozze di Vicino e Giulia” a cura della
società di pattinaggio artistico a rotelle “Ardita Pattinaggio
Bomarzo” presso la palestra comunale (11 gennaio 2023); una
giornata di studi curata dallo storico dell’arte del Rinascimento
Andrea Alessi e dal professore di letteratura Paolo Procaccioli che
indagherà il profilo di Vicino attraverso una duplice direttrice:
quella letterario culturale e quella storico-artistica (28 gennaio
2023); visite guidate da Palazzo Orsini al Sacro Bosco nei week-end
dal 1° aprile al 31 luglio 2023; la mostra del fotografo Marco Paolini
(dal 20 aprile al 31 luglio 2023); la presentazione di una storia
illustrata a cura della disegnatrice Laura Natali (6 maggio 2023);
l’allestimento di una mostra attraverso la riproduzione di opere
d’arte, video e pubblicazioni ispirate all’arte di Vicino Orsini (1°
giugno-31 luglio 2023); la presentazione del video “Le bellezze
artistiche ideate da Vicino”; una rappresentazione teatrale a cura
della compagnia “I Commediari” di Bomarzo, in piazza del Duomo (8
luglio 2023).
In apertura della conferenza stampa è stato proiettato un
suggestivo video, realizzato dalla società Tuscia Project con la regia
di Sigfrido Junior Hobel, che verrà utilizzato come spot
promozionale della manifestazione. Nel video, la voce narrante di
Vicino Orsini, racconta le sue gesta e il territorio dove ha vissuto
fino alla sua scomparsa, lo spot termina con l’invito di Vicino: “a
Bomarzo nella mia Bomarzo per la festa dei miei 500 anni”.
Informazioni e aggiornamenti sul sito ww.vicino500.it dove è
possibile trovare notizie anche sul territorio di Bomarzo e le sue
bellezze.
Continua la crescita della classe dirigente di Acli Terra Calabria. Per il Presidente regionale Pino Campisi si avverte anche qui la responsabilità di seguire i nuovi indirizzi e le scelte della Presidenza nazionale, presente su molteplici fronti delle numerose problematiche agricole e delle marinerie. Dopo la conclusione del mandato del Presidente Pierino Fallico, il quale lascia sul vasto territorio della provincia di Cosenza una impronta più che positiva , arriva il turno e la guida della neoletta Santina Bruno, avvocato, già impegnata nel sistema Acli provinciale. Aumentano le sue responsabilità poiché la provincia di Cosenza per Acli Terra è straordinariamente importante, perché presenta un' agricoltura forte e di qualità, a partire dalla Piana di Sibari ( eccellenti pescheti, agrumeti e uliveti, ) e poi distretti di alta qualità come quello del cedro e grandi polmoni verdi come la Sila e il Parco del Pollino che danno alla Calabria un valore altissimo rispetto alla tutela ambientale e al turismo montano di un certo peso e qualità. Sotto tutti questi profili , sostiene il Presidente Campisi, viene chiesta una forte corresponsabilità aclista ed una strategia comune per meglio sostenere i produttori, le produzioni e l'ambiente. A partire poi dal rilancio dei Distretti del Cibo, che vanno sostenuti in quanto strumenti operativi sui singoli territori. Proprio sui distretti Acli Terra ha avuto l'intuizione, continua Campisi, di essere impegnata in prima fila, come lo è in questi giorni sull'approvazione di una legge sull'agricoltura sociale. Per tutto questo oltre agli auguri di un buon lavoro alla neo Presidente provinciale Bruno viene chiesto un impegno comune e condiviso con gli altri presidenti Acli Terra delle altre province. Ad ottobre avremo a Lamezia Terme la partecipazione del nostro presidente nazionale Nicola Tavoletta per la conferenza regionale sul rilancio dell'olivicoltura, una mobilitazione per dare valore al prodotto attraverso la commercializzazione possibilmente nei Paesi europei. Altrettanto impegno sarà dedicato al comparto della cereagricoltura attraverso i micro-distretti del grano e dei mulini . In buona sostanza Acli Terra, ribadisce Campisi, sta nell'agricoltura con una funzione sociale prima ancora che economica.
Ad ACLI TERRA della provincia di Cosenza e alla nuova Presidenza è giunto il messaggio di buon lavoro da parte della Presidenza Nazionale con le migliori congratulazioni.
E’ partito ufficialmente sabato 13 agosto a Bomarzo il ricco
programma di eventi promosso dall’Amministrazione comunale per
celebrare i 500 anni della nascita di Vicino Orsini. Il primo
appuntamento della manifestazione è stata l’inaugurazione nelle
sale di palazzo Orsini della mostra “Nel segno della moda di Vicino”,
che espone bozzetti di costumi rinascimentali disegnati dalla
stilista Ilaria Sforza Petrocochino.
A dare il benvenuto ai visitatori il sindaco Marco Perniconi. Dopo il
suo saluto, l’assessore Marzia Arconi ha presentato la mostra, in
calendario fino al 30 settembre: “I bozzetti che possiamo ammirare
per la prima volta oggi – ha detto - serviranno alla progettazione
di costumi maschili e femminili ispirati all’epoca di Vicino Orsini,
Giulia Farnese e la sua corte. Gli abiti verranno svelati al pubblico
il 18 giugno del 2023 in una sfilata notturna che si svolgerà nella
suggestiva cornice del Sacro Bosco. Successivamente, tutte le
creazioni costituiranno l’allestimento di tre sale all’interno di
palazzo Orsini da adibire a esposizione permanente del costume
rinascimentale, la cui inaugurazione è prevista per il 4 luglio 2023.
Ogni evento di questa manifestazione è stato pensato, infatti, per
lasciare una traccia nel tempo”.
Abiti, gioielli, acconciature. E’ toccato direttamente a Ilaria Sforza
Petrocochino, interior designer e stilista, disegnatrice di alcuni degli
abiti delle attrici del “red carpet” al Festival del Cinema di Roma,
illustrare il proprio lavoro: “Siamo andati a rappresentare la prima
parte del Rinascimento, che dal punto di vista degli abiti si
contraddistingue per le linee morbide e gentili, a differenza invece
della seconda parte che è molto più rigida e che si rifà un po’ alla
moda spagnola. Parlo di moda perché è in questo periodo che per la
prima volta si inizia a fare molta attenzione all’estetica, quindi ci
saranno dei tessuti preziosissimi: broccati, velluti, taffetà. Ma si
farà molta attenzione anche a tutti gli accessori e a quelli che sono
i particolari dell’abito. L’elemento fondamentale dell’abito del
Cinquecento sono le maniche, che non saranno mai attaccate al
corpetto, ma rimovibili”.
Oltre alla moda sabato c’è stato anche un evento legato al cinema,
con la proiezione del cortometraggio realizzato nel 1949 da
Michelangelo Antonioni su Bomarzo e la Villa dei mostri.
Prossimo appuntamento della manifestazione sarà, invece, il 20 e il
21 agosto prossimi con la rassegna d’arte moderna e
contemporanea “Il principe e il sogno” a Mugnano in Teverina, dove
quindi 15 artisti esporranno all’aperto opere dedicate alla figura di
Vicino.
Sarà inaugurato alle 10.30 del 14 luglio prossimo il pianoforte donato alla Breast Unit dell’ospedale “S.M. Goretti” di Latina per volontà del soprano Paola Occhi, presidente dell’Associazione Nazionale Cantanti Lirici, con l’attiva partecipazione dell’Associazione “Giuseppe Verdi”, Gruppo Bandistico “Gabriele De Iulis Città di Pontinia”, presieduta dal Cav. Ludovico Bersani. Verrà sistemato nell’atrio dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dopo essere rimasto circa due anni chiuso a causa dell’emergenza Covid e potrà servire per la “musicoterapia” dei pazienti ricoverati.
Una mattinata di grande impatto socio-culturale ed emotivo, quella del 14 che vedrà la presenza di Autorità Civili, Militari, Associazioni, Enti, Cittadini.
Cerimonia di donazione fortemente voluta e organizzata dalla ASL di Latina con la Direttrice Generale Silvia Cavalli, da sempre attenta sostenitrice del percorso di umanizzazione delle cure. La cerimonia è stata patrocinata dal Comune di Latina, l’Università Sapienza-Polo Pontino e sostenuta da numerose Associazioni come: Avo di Latina, Lions Latina Host e Sabaudia- San Felice Circeo, LILT di Latina, ANDOS di Sezze, Aprilia e Fondi, Tribunale dei diritti del Malato- CittadinanzAttiva di Latina.
Sono pochi gli ospedali che hanno al loro interno un pianoforte, tra cui quello di Mirandola donato sempre dal soprano Paola Occhi. L’artista aveva un rapporto speciale con la Breast Unit del Goretti, fra le altre cose, nella veste di Ideatrice e Presidente con la giornalista e scrittrice Rosaria Zizzo, aveva assegnato al prof. Ricci a Matera “Capitale Europea della Cultura 2019” per la sezione medicina, il Premio Internazionale alla Parola, a testimonianza della gratitudine e della stima per l’intera équipe del centro multidisciplinare che prende in carico le donne affette da cancro alla mammella, offrendo loro non solo l’assistenza, le cure, il supporto psico-fisico, ma anche le terapie integrate in senologia per il benessere generale e la qualità di vita delle pazienti, come lo Yoga, il lavoro a maglia, il dragon boat, la musico-terapia.
L’evento del 14 vedrà i saluti introduttivi del dott. Sergio Parrocchia, Direttore Sanitario Aziendale ASL di Latina e sarà condotto dalla giornalista e scrittrice Sandra Cervone. Interverranno S.E. il Prefetto dott. Maurizio Falco, il Sindaco di Pontinia dott. Eligio Tombolillo, l’Assessora Regionale alle Pari opportunità dott.ssa Enrica Onorati. Seguirà un intermezzo musicale con brani eseguiti dalle Maestre Marzia Mancini e Sofia Marocco e la lettura di una poesia della poetessa Orietta Bellomo a cura del M° d’Arte e Pittore Franco Turco. Le conclusioni saranno affidate alla dott.ssa Silvia Cavalli, Direttrice Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Latina.