Non sono mai stato comunista, ma il rispetto e il fascino per l'avversario Sovietico l'ho avuto e l'ho ancora nella dimensione storica.
Chiedo attenzione agli under 40, segnalando loro che il socialismo reale era un'altra cosa rispetto alla sinistra di oggi. Probabilmente neanche una parentela li lega, anzi sicuramente.
Ho seguito direttamente e attentamente tutta la parabola politica e storica di Mikhail Gorbachev, fino a leggere anni fa la sua biografia.
Nei miei viaggi a Mosca chiedevo l'opinione alle persone politicamente non impegnate su quell'uomo. Erano contraddittorie, le risposte sempre diverse. Per molti fu travolto dalle vicende senza intuirle, per altri un leader capace di assecondare la storia, evitando i peggiori conflitti etnici, per altri ancora un notaio senza carisma. Una cosa è certa: il Mondo lo ha riconosciuto premio Nobel e, a mia opinione, giustamente, perché ha evitato proprio i peggiori conflitti nei processi di divisione delle ex Repubbliche Socialiste Sovietiche.
Se leggeste la sua storia era un rigoroso dirigente di partito cresciuto in periferia, Stravapol.
I suoi passi tutti legati al rispetto delle istituzioni Sovietiche.
Un ordinato dirigente di partito e di Stato scelto per gestire le riforme con equilibrio, conservando un equilibrio. Il suo mandato però cambiò perché divenne propugnatore dei processi di riforma legati alla perestrojka e alla glasnost', e protagonista nella catena di eventi che portarono alla dissoluzione dell'URSS e alla riunificazione della Germania. Artefice, con la sua politica, della fine della guerra fredda, fu insignito nel 1989 della Medaglia Otto Hahn per la Pace e, nel 1990, del Nobel per la pace.
L'Unione Sovietica si sciolse non esplose e non implose, ma semplicemente si scopri' non sostenibile disarticolandosi.
La domanda che potremmo porci è se il Nostro e il Presidente degli USA, Ronald Reagan, piuttosto che i più importanti protagonisti delle trattative di disarmo in quegli anni erano consapevoli di ciò oppure lavoravano diplomaticamente senza capire o interpretare la realtà. Quella fragilità del Sistema che si stava scomponendo rapidamente.
Gorbachev e Giovanni Paolo II ne erano coscienti e gli Americani no?
L'efficienza del sistema d'intelligence americano era basato sulla potenza della quantità militare sicuramente , ma ha avuto l'orecchio raffinato per interpretare il momento?
In quel momento vi era piena coscienza e consapevolezza?
Questi interrogativi ci potrebbero servire per leggere quell'epoca e i decenni ad arrivare a noi.
Le vicende attuali nell'area ex sovietica nascono in quegli anni.
Il mio piccolo articolo
è per ricordare un leader potente, ma composto, che non ha mai sollecitato l'eccitazione popolare, ma è stato protagonista nella metamorfosi dei popoli.
Ricordo un passaggio nella sua biografia: quando era all'università a Mosca viveva in un monolocale assegnatogli dallo Stato. Si fidanzo' con Raisa e, quindi, scrissero una lettera all'ente statale preposto per avere una casa adatta per convivere, così dopo qualche mese traslocarono nel nuovo appartamento assegnato a quella coppia che durerà per sempre.
Un'altra curiosità : non volle mai eliminare il nevo vinoso che aveva in testa, nonostante gli fosse consigliato da tanti, perché affermava che in un dirigente di Stato non bisognerebbe guardare l'estetica, ma i temi.
Mi sembra una buona lezione.
Nicola Tavoletta
Presidente Nazionale ACLI TERRA