Oggi, sabato 29 aprile 2023, alla sala convegni di Tarquinia Lido (Viterbo), dalle ore 12.00 alle 13.30 nell'ambito dell'inaugurazione della Mo.Me.M.A., la Mostra mercato macchine agricole, la importante manifestazione fieristica organizzata dall'amministrazione comunale cittadina nel quadro della Fiera di Tarquinia, si svolgerà il convegno curato da Acli Terra 'Il Gusto italiano nel Mondo': un approfondimento a più voci sull'importanza dellle eccellenze dei prodotti dei territori e dell'enogastronomia italiana, apprezzata internazionalmente.
Il dibattito, a cura dell'Associazione professionale agricola aclista che tutela, promuove e assiste i lavoratori e produttori del mondo rurale e delle marinerie, vedrà come relatori Stefano Rossi (Consulente aziendale export); Serena Castellano (Biotecnologa); Ferdinando Regis (Giornalista esperto di enogastronomia); Mimmo D’Alessio (Vicepresidente Accademia Italiana della Cucina); Giuseppe Pacifico (Cda Unapol-Unione nazionale associazioni produttori olivicoli); Angelo Pepe (Sindaco Comune di Apice - BN); Nicola Tavoletta (Presidente nazionale Acli Terra).
Modereranno l'incontro: Massimo De Simoni (Presidente regionale Acli Terra Lazio); Roberto Pagano (Giornalista, condirettore ValoriinCampo.net).
Informazioni su tutta la manifestazione e i percorsi per arrivare su www.fieraditarquinia.it/#convegni e www.acliterra.it
Ha suscitato grande interesse e partecipazione e interesse tra gli operatori, imprenditori agricoli e le istituzioni, ma anche tra molti cittadini, il periplo (in)formativo e seminariale sulla nuova PAC, la nuova Politica agricola comunitaria 2023-27, organizzato dalle Acli Terra locali pugliesi in collaborazione con Acli Terra nazionale nelle province di Bari-Bat (Barletta-Andria-Trani) e Foggia, Taranto e il Brindisino, svolto nei giorni scorsi.
Tra il 17 e il 19 aprile i massimi dirigenti nazionali e locali e i responsabili tecnici dell'associazione professionale di tutela e assistenza al mondo rurale e marinaro, insieme ai responsabili regionali e locali, con esponenti delle amministrazioni regionali e comunali, del mondo economico produttivo agricolo e del credito, hanno illustrato nel dettaglio tutte le novità normative della PAC con le possibili opportunità e i sostegni previsti per il mondo rurale, incontrando, tra l'altro, oltre 500 realtà produttive pugliesi.
Questo iniziando da Bari, dove le 'Nuove prospettive per gli operatori del settore agricolo' (come recitava il titolo del convegno) sono state introdotte dalla presidente Acli Terra Puglia, Teresa Coppola, con la vice presidente nazionale di Acli Terra e presidente Acli Terra Bari-Bat, Arianna Zizzo, i presidenti Acli Puglia, Vincenzo Purgatorio, e di Acli Bari-Bat, Flora Menolascina, fino al professor Vanni Resta, della Fondazione Manlio Resta, e dettagliate dai relatori-docenti di tutti gli incontri pugliesi, i dirigenti e tecnici nazionali del Caa Acli (Centro Assistenza agricola), come il direttore Paolo Bartoli e il responsabile Uffici territoriali Francesco Fabbrini, ad una affollata sala di agricoltori, imprenditori e cittadini provenienti dai diversi territori.
Eguale interesse e notevole pubblico a Fasano (Brindisi) ha suscitato l'incontro-convegno organizzato congiuntamente da Acli Terra provinciale di Brindisi e l'Amministrazione comunale, 'La Pac 2023-27 e gli eco-schemi', con gli interventi puntuali del già presidente nazionale Acli Terra, Giuseppe Cecere, del Sindaco Francesco Zaccaria, con l'Assessore regionale all'Agricoltura, Donato Pentassuglia, e il Presidente nazionale di Unapol (Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli), Tommaso Loiodice.
Le domande e approfondimenti dei partecipanti sui temi trattati si sono susseguiti anche ad Avetrana, in provincia di Taranto, nella giornata del 19, che ha visto l'introduzione del Presidente della importante società cooperativa Assiprol, Salvatore B. Grande, e gli interventi del Primo cittadino, Antonio Iazzi, del Presidente della locale Banca di Credito Cooperativo (BCC), Michele Pignatelli, con il presidente Unalpol, Loiodice.
A Fasano, tra l'altro, è stata consegnata una targa che testimonia la riconoscenza dell'associazione aclista professionale ad uno dei pionieri di Acli Terra regionale e italiana: il già Presidente nazionale Giuseppe 'Peppino' Cecere, oggi a capo di Acli Terra Brindisi.
Il Presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta, che ha partecipato e concluso tutte le giornate seminariali pugliesi, assieme ai dirigenti-relatori tecnici Bartoli e Fabbrini, ha inteso particolarmente sottolineare la "importanza cruciale della nuova Pac per il prossimo quinquennio per tutto il comparto agroalimentare, in una chiave di innovazione tecnica e sociale indispensabile per tutti, singoli ed aziende. Una tre giorni intensa nei territori della Puglia, che proseguiremo in ogni provincia del nostro Paese".
"Il settore rurale e delle marinerie, e in Puglia con la importantissima olivicoltura, pur segnata dalla gravissima questione Xylella, rappresenta non solo un segmento fondamentale del Pil, ma testimonia qualità e vera eccellenza dei prodotti italiani nel mondo, esprimendo la cultura enogastronomica di tutte le nostre comunità da Nord a Sud. Una filiera - ha aggiunto Tavoletta - che troverà rinnovate opportunità di crescita e sviluppo con la nuova Pac".
"ACLI TERRA era in attesa del decreto varato dal Governo che vieta il commercio e la produzione in Italia di carne e di altri alimenti ottenuti in laboratorio, i cibi sintetici o i mangimi sintetici.
ACLI TERRA esprime soddisfazione per tale provvedimento voluto dalle rappresentanze professionali e da tutta la comunità italiana, rappresentata dalla scelta del Governo.
Questo provvedimento si abbina a quello di qualche giorno fa per fare chiarezza anche sulle farine derivate dagli insetti.
Sono tutte misure valide per proteggere e tutelare le persone, rispetto ad una campagna industriale che specula sui bisogni e le ansie sociali con soluzioni per niente benefiche, che minano, invece proprio gli equilibri naturali e sociali".
Così il presidente nazionale di ACLI TERRA, Nicola Tavoletta, l'associazione professionale agricola aclista che promuove, tutela e assiste i lavoratori e produttori del comparto agricolo, olivicolo e delle marinerie, in relazione ai provvedimenti adottati ieri dal governo sul blocco della carne creata in laboratorio.
“Molto bene la proposta governativa, promossa dai ministri dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, e della Cultura, Gennaro Sangiuliano, di far inserire la Cucina italiana nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco. La bontà delle pietanze e dei prodotti dei nostri territori, derivanti dalla varietà storico-culturale del nostro Paese, da sempre apprezzati nel mondo anche in chiave di equilibrio alimentare, potrà così avere un ulteriore riconoscimento internazionale.
Egualmente, siamo lieti dell’adozione dei decreti interministeriali riguardanti la certificazione specifica e chiara con l’esposizione in scaffalature separate per la vendita delle farine derivanti da insetti.
Come ACLI TERRA, operando a tutela e promozione degli operatori del mondo rurale e delle marinerie, questi provvedimenti rientrano nei nostri obiettivi di una sempre maggiore valorizzazione del gusto e della nostra peculiare filiera agroalimentare, nonché di assoluta garanzia per i consumatori”.
Cosi in una nota Nicola Tavoletta, presidente nazionale di ACLI TERRA, l’associazione professionale agricola aclista che promuove, tutela e assiste i lavoratori e produttori del comparto agricolo e le buone pratiche in un quadro economico-produttivo e sociale ecosostenibile.
Secondo l'ultima ricerca dell'osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, le tecnologie digitali sono sempre più utilizzate nel settore agricolo e agroalimentare, ma le aziende sono restie a effettuare nuovi investimenti prima di aver misurato i benefici delle soluzioni 4.0 già adottate.
In un anno di forte difficoltà per le imprese agricole, alle prese con la siccità e con l'aumento dei costi delle materie prime, le soluzioni di agricoltura 4.0 hanno superato il muro dei 2 miliardi, con una crescita del 31% rispetto al 2021, trainata dalla spesa per macchinari connessi e sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature. In aumento anche le superfici coltivate utilizzando tecnologie digitali, passate dal 6 all'8% del totale.
L’innovazione tecnologica e digitale applicata ai processi della produzione agricola è un tema sempre più rilevante e attuale. Nel contesto molto difficile che ci troviamo ad affrontare, le tecnologie digitali possono aiutare a gestire la scarsità e il rincaro dei costi, in agricoltura, degli input produttivi e dell’energia. L’agrifood ha ora di fronte a sé la sfida più grande, quella di passare dall’adozione, in continua crescita sui diversi fronti, alla reale e completa valorizzazione delle soluzioni digitali.
Agricoltura 4.0 in crescita nel 2022
A livello mondiale il 2022 ha fatto registrare una crescita superiore al 10% del mercato dell’agricoltura 4.0, che secondo le previsioni dell'Osservatorio Smart Agrifood dovrebbe raggiungere il valore di circa 30 miliardi entro il 2027. Previsioni cui contribuiscono anche le tendenze nel mondo delle startup innovative internazionali, per il 28% impegnate a sviluppare soluzioni di per aziende agricole e zootecniche.
In Italia nel 2022 il mercato è cresciuto del 31%, raggiungendo quota 2,1 miliardi di euro, mentre le superfici coltivate con soluzioni 4.0 sono passate dal 6% all’8%, una quota comunque limitata, segno che gli investimenti sono stati in buona parte effettuati da aziende agricole che avevano già avviato il proprio percorso di innovazione e che c'è ancora molto potenziale relativo alle imprese che non ancora adottato nessuna soluzione di agricoltura 4.0.
Fronte industria agroalimentare italiana, nel 2022, l’82% delle aziende della trasformazione ha utilizzato o sperimentato almeno una soluzione digitale e quasi la metà di queste aziende ha implementato quattro o più soluzioni in contemporanea.
Insieme ai numeri positivi, il report registra ampi margini di miglioramento, soprattutto considerando che poco meno del 30% delle aziende intende investire in nuove soluzioni entro i prossimi tre anni e che l’80% di queste rimanda i nuovi investimenti in attesa di valutare i benefici delle soluzioni digitali già implementate.
In base al dossier Smart Agrifood, le aziende agricole hanno scelto soluzioni 4.0 anzitutto per ridurre gli input produttivi (input tecnici, acqua, manodopera, ecc.) e hanno fatto ricorso anzitutto a software gestionali, che fanno da abilitatori per le altre soluzioni, sistemi di monitoraggio da remoto di macchine, attrezzature e terreni e sistemi di supporto alle decisioni (DSS).
Tra le tecnologie abilitanti in ambito agricolo prevalgono quelle atte a raccogliere, memorizzare, analizzare dati, con soluzioni tecnologiche trasversali ai diversi comparti e processi. Una tendenza che pone in primo piano il tema dell’interoperabilità delle soluzioni, per consentire l’integrazione di dati raccolti dai diversi sistemi, interni o esterni e la condivisione dei dati sempre più importante per garantire visibilità su tutta la filiera, per una crescente tracciabilità e sostenibilità delle produzioni agroalimentari.
Le aziende della trasformazione agroalimentare, invece, hanno imboccato la via della digitalizzazione soprattutto per esigenze collegate alla tracciabilità alimentare, alla logistica e al controllo della qualità della materia prima e del prodotto finito. Oltre ai software gestionali aziendali, in questo caso tra le tecnologie utilizzate prevalgono quelle basate su cloud computing (58%) e QR Code (56%), quelle abilitate da tecnologia mobile (ad esempio le app per tablet e smartphone per il monitoraggio del percorso dei mezzi, per il controllo della catena del freddo e per il controllo della qualità dei prodotti finali, 45%), gli ERP e MES (37%) e le soluzioni di advanced automation come robot e cobot (34%).
La ricerca guarda infine all'offerta tecnologica, confermando la tendenza all’innovazione nel settore agrifood: in Italia, il 75% delle soluzioni digitali per la tracciabilità alimentare è abilitato da tecnologie innovative e il 17% di queste è proposto da startup, che in questo ambito offrono principalmente soluzioni basate su tecnologia blockchain.
Il dato importante che emerge da quest’analisi è senza dubbio il lavoro che ancora c’è da fare: per sviluppare un vero piano di industria agrifood 4.0 bisogna investire sui giovani talenti e lo sviluppo di nuove competenze, che sempre di più diventeranno elementi essenziali per sostenere lo sviluppo dell’Industria 4.0. Emerge infine la necessità di perfezionare gli interventi di politica economica messi in atto, con riferimento agli investimenti in materia di ricerca e innovazione.
Dott. Matteo La Torre
Progettista ed Esperto in Fondi UE
I dati dell'Istituto Superiore di Sanità affermano che un terzo dei bambini è in sovrappeso oppure obeso, ma a preoccupare sono la Campania e la Calabria che raggiungono rispettivamente il 44% e il 42% nella media regionale.
Su questo aspetto interviene il Componente di Presidenza Nazionale di ACLI TERRA Giuseppe Pacifico, che è anche presidente regionale della Campania della Associazione Professionale agricola e afferma: <<è inaccettabile apprendere che nella patria della Dieta Mediterranea le nuove generazioni abbiano perso il legame con la cultura alimentare tramandata per secoli e giunta a noi come esempio mondiale di corretta alimentazione. E' la dimostrazione che il consumismo spinto ha generato solo squilibri alimentari a danno delle produzioni locali ed oggi ne scopriamo l'ulteriore effetto negativo che si ripercuote anche sulla salute. E' indispensabile ridare alla scuola il suo naturale ruolo di educazione per riscoprire il reale valore del cibo anche in relazione alla salute e allo spreco>>.
Per la Presidenza Nazionale di ACLI TERRA è appunto una iniziativa utile quella preannunciata dal Ministro della Agricoltura e Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida quella di puntare sulla educazione per prevenire con una ora dedicata a scuola.
Giuseppe Pacifico
Presidente ACLI Terra Campania
Nel mese di marzo, dal 1966, il ciclismo è alla prova nella Tirreno-Adriatica, la corsa a tappe che unisce le due più lunghe coste italiane.
Proprio in questi giorni è stata svolta, partendo da Lido di Camaiore, arrivando a San Benedetto del Tronto; per la cronaca ha vinto lo sloveno Primož Roglič.
Contemporaneamente con ACLI TERRA abbiamo svolto un percorso molto simile, unendo i due mari, incontrando le comunità e i protagonisti del comparto rurale italiano.
Noi siamo partiti più lontani, dalla costa tirrenica sarda, infatti giovedì ci siamo confrontati sulla nuova PAC con gli allevatori dell'Ogliastra a Lotzorai.
La partenza ha visto una vera e propria cronoscalata composta da un trittico di comuni: Tortolì, Lotzorai e Talana, da 0 a 700 m.s.l.m..
Bravi gli uomini di ACLI TERRA Sardegna e del Caa ACLI srl pronti a dare un quadro sugli ecoschemi e sulle tabelle o strategie.
Tappa successiva raggiunta tra un mare in lontananza e le vette innevate del Gernagentu è in Anglona nei comuni di Sedini e Castelsardo.
Approfondimento tecnico pubblico, ma anche un più ampio confronto politico con ragionamenti su interpretazioni e prospettive.
Da Alghero si torna sul continente dove ACLI TERRA si incontra con le ACLI nella realtà locale di Fondi in provincia di Latina in una animata manifestazione di piazza, coinvolgendo anche i bambini.
Scavalliamo gli appennini sotto la grandine della domenica sera fino a raggiungere Chieti e Pescara per incontrare e conoscere proprio la dirigenza teatina di ACLI TERRA per un confronto istituzionale con ragionamenti di prospettiva tra Pac e Feampa.
L'arrivo in riva al mare ad Ortona e come ogni tappa finale è festa grande con importanti compagni di strada tra intenditori qualificati dell'agroalimentare e sei top Chef da ogni parte d'Italia. La prova è il brodetto, quella cucina di mare che incontra la campagna.
Braccia tese al cielo, ma non in solitudine, tutti uniti noi di ACLI TERRA insieme a tantissime donne e uomini che pedalano ogni giorno nella filiera agroalimentare tra campagne, rilievi e coste, ovviamente stappando per brindare ad un buon lavoro con le bottiglie dei nostri viticoltori.
È la nostra Tirreno-Adriatica, per tradizione ci aspetterà la Milano-Sanremo?
Neanche a dirlo, appuntamento al 31 marzo a Milano con ACLI TERRA Lombardia, incontro sulla gestione idrica in agricoltura.
Nicola Tavoletta
Presidente Nazionale ACLI TERRA
“Il Governo intervenga: il perdurare di ‘zone rosse’ per motivi sanitari, oramai non più ragionevolmente motivati, in alcune aree della Sardegna, con il blocco della movimentazione dei suini sta danneggiando pesantemente le molte aziende del settore dell’allevamento e della trasformazione”.
Così si esprime il Presidente nazionale di ACLI TERRA, Nicola Tavoletta, l'associazione professionale agricola delle ACLI che tutela il settore rurale, dell’allevamento e delle marinerie.
“La peste suina africana nell’isola, che aveva fatto introdurre la limitazione della movimentazione dei suini, secondo dati scientifici che registrano la sostanziale eradicazione della malattia, risulterebbe quindi debellata.
Nonostante tali evidenze scientifiche, le zone rosse nei territori dell’Ogliastra e del Nuorese permangono. Una situazione - aggiunge Tavoletta - non più tollerabile che sta mettendo in crisi profonda tanti imprenditori e lavoratori con le loro famiglie, i quali giustamente protestano per il lungo periodo di stop delle loro attività.
ACLI TERRA è al fianco degli amici allevatori e di tutto l’indotto e sollecita l’intervento urgente del ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e il titolare della Salute per chiarire il perdurare di questo stato di cose, ma soprattutto per far tornare alla normalità il comparto delle carni suine, così pesantemente penalizzato”, conclude il Presidente di ACLI TERRA, Nicola Tavoletta.
Roma, 2 marzo 2023