In Italia da quindici anni cresce in maniera impostante il consumo della frutta secca o con guscio, sia per la trasformazione agroalimentare industriale ed artigianale, sia per l’uso domestico.
Nonostante aumentino anche le superficie destinate a tali colture siamo comunque importatori netti in questo settore, ad eccezione delle castagne.
Nel 2022 le nocciole sono state il primo prodotto per valore degli scambi, con circa 355 milioni di euro di importazioni (75mila tons) e 165 milioni di esportazioni (22mila tons). Il 2022 segna una contrazione superiore al 40%, in valore e quantità. Tuttavia, va precisato che tale andamento segue il netto aumento del 2021, quando l’export di nocciole era cresciuto di circa il 45% rispetto al 2020.
Anche per le mandorle il saldo è negativo, -198,6 milioni di euro, migliora invece il deficit per i pistacchi, -184,8 milioni di euro.
Per le noci la contrazione dei flussi riguarda sia l’import che l’export, con un deficit della bilancia, che si attesta a circa -140 milioni di euro.
L’unico prodotto con un saldo positivo sono le castagne, che migliorano ulteriormente questo valore grazie alla buona performance di vendite all’estero in valore, +7,6%, e la contestuale contrazione degli acquisti, -18,3%.
Come detto, tornando alla produzione italiana, possiamo evidenziare un aumento sia delle superfici, +1,5%, sia dei livelli di produzione, +11,2%, rispetto al 2021. Le stime relative al 2023, attualmente disponibili per mandorle e nocciole, confermano tale tendenza, particolarmente robusta nel caso delle nocciole.
Secondo i dati pubblicati da Istat aumenta la produzione di mandorle, nocciole, pistacchi e castagne in Italia, ma siamo molto lontani dal riequilibrare la bilancia commerciale.
Per ACLI TERRA una misura che potrebbe essere presa nel settore è quella di elaborare una norma per favorire progetti di cooperazione territoriale attraverso i quali vengano resi produttivi quei terreni privati incolti, ma adatti per tale settore che è diventato importante per il nostro carrello della spesa.
ACLI TERRA ha una ampia rappresentanza nazionale dei produttori dei frutti rossi e sente la necessità di una sistematizzazione culturale dell’incremento del consumo, che non può essere ricondotto ad una semplice tendenza momentanea.
La capacità di confronto sull’ampia disponibilità di uso di tali prodotti poi rientra nelle scelte dei trasformatori italiani che hanno assunto una leadership mondiale sin dai primi anni del ‘900, quando una nota casa italiana produttrice di sciroppi ha addirittura orientato la crescita delle gelaterie di tutto il Mondo.
Oggi i frutti rossi sono diffusamente utilizzati nell’alta gastronomia, nella cosmesi o nei prodotti per la salute e ACLI TERRA porterà a confronto i produttori e i trasformatori a Milano nei giorni 9 e 10 marzo per un workshop associativo.
L’evento sarà promosso nella programmazione della casa editrice DFGLAB all’interno del “Book Pride-Milano2024”.
Per il Presidente nazionale di ACLI TERRA Nicola Tavoletta: <<La scelta della nostra Associazione di continuare a ragionare sulla sinergia tra produttori e trasformatori attraverso una lettura culturale dell’agroalimentare, azione organizzata nella campagna nazionale “Colture&Culture”, è finalizzata a valorizzare il riconoscimento della qualità del lavoro nel prodotto quando viene commercializzato. La professionalità e il talento nel lavoro è il vero valore aggiunto che può puntualizzare il valore economico dei prodotti naturali che possono essere di alta qualità in tanti Paesi del Mondo. Questo discorso lo abbiamo affrontato nel meeting sul miele nel Principato di Monaco e in quello sulle erbe officinali a Bologna, così come per lo zenzero a Roma, e continuerà ad essere la linea associativa per garantire la redditività adeguata ai nostri agricoltori e ai trasformatori>>.
Per i frutti rossi la rappresentanza associativa è affidata al Vice Presidente nazionale Falvio Sandri, che è proprio un produttore del Trentino Alto Adige.
Per inquadrare il settore in Italia è possibile ricavare un quadro dai dati diffusi da “Italian Berry” e da “Gfk”.
Mentre tutto il settore frutticolo nel 2022 ha avuto un calo dell’ 8,1% i frutti rossi hanno avuto un incremento del 4.9% e senza partecipare all’incremento dell’inflazione di quel periodo.
L’Istat, infatti, ha calcolato che l’indice dei prezzi al consumo era salito del 6,4%, mentre, i nostri frutti rossi del 2,6%.
Un’altra notizia è che il 31,4% delle famiglie italiane ha acquistato frutti rossi, che hanno occupato da giugno 2022 a giugno 2023 il 10,4% di tutta la frutta acquistata in Italia, considerando nella nostra categoria anche le fragole che sono in calo.
Sarà inaugurato domenica 7 gennaio a Villa Sant’Angelo (AQ), il Circolo “Cenacolo ACLI TERRA”. Una nuova iniziativa che si propone di promuovere i prodotti di nicchia del territorio, contribuendo alla loro valorizzazione economica e culturale.
La Presidenza del Circolo ha fissato per il 2024 un ambizioso programma di seminari dedicati ai prodotti locali di eccellenza, tra cui la tartuficoltura, lo zafferano aquilano, la patata turchesa, i grani antichi, il Montepulciano di Abruzzo, le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, i fagioli di Paganica e la cipolla di Bagno. Ogni incontro è finalizzato a sensibilizzare la comunità su importanti tradizioni e risorse locali.
L’evento inaugurale di domenica prossima – a cui parteciperà anche il Presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta – prevede la presentazione e degustazione di cinque vini provenienti da una cantina del territorio, accompagnati da prelibati salumi di aziende locali. Inoltre, sarà riproposta una minestra la cui ricetta risale al 1799, un’autentica testimonianza del patrimonio culinario locale.
ACLI TERRA de L’AQUILA è impegnata in questo progetto di comunità, per offrire una proposta attrattiva per gli Appennini Abruzzesi e sviluppare percorsi di promozione culturale e formazione, oltre a promuovere la sperimentazione innovativa con prodotti caratteristici, contribuendo così a consolidare l’identità e la vitalità del territorio.
L’invito è esteso a tutti coloro che desiderano contribuire a questa iniziativa per valorizzare le ricchezze del territorio e creare una connessione più forte tra la comunità e le sue radici culturali ed economiche
Il tasso più elevato di crescita della presenza di titolari di imprese in Italia negli ultimi cinque anni è in agricoltura con un salto del 28%. Questa notizia emerge dai dati Unioncamere-InfoCamere aggiornati al 30 giugno 2023 sulle imprese straniere iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio. Lo stupore sulla presenza di titolari stranieri non è il numero, ma è la netta controtendenza rispetto alla riduzione generale del numero di imprese agricole condotte da italiani che si è verificata negli ultimi anni. Sono 20175 le imprese agricole condotte da stranieri in Italia e sono distribuiti in maniera abbastanza eterogenea sul territorio nazionale. Toscana e Sicilia sono le due regioni in cui l'incidenza è più rilevante.
Vi sono tantissimi fattori che provocano tale dato, afferma il Presidente di ACLI TERRA Nicola Tavoletta, ma vi è un elemento sociale che riguarda la capacità dell’agroalimentare di essere inclusivo per natura, perché la selezione viene fatta con il rispetto di due valori: la natura e il lavoro. La capacità gestoria di questi due valori è l’unico vero e decisivo filtro.
Ieri a Tarquinia durante una iniziativa sull’apicoltura , invece, abbiamo affermato che la capacità della produzione agroalimentare italiana è proprio quella di essere di tendenza anche per le altre cucine con la reciproca contaminazione, dove il prodotto agricolo o ittico italiano va a caratterizzare e qualificare anche i piatti stranieri, guadagnando consensi internazionali, fuori dagli stereotipi.
Cresce il settore agroalimentare italiano. Lo sottolinea ACLI TERRA osservando i dati recentemente pubblicati da Eurostat sulla produttività del lavoro agricolo nell’Unione Europea nel corso del 2023. Mentre la media dell’UE ha registrato una diminuzione del 6,6%, segnando una significativa inversione di tendenza rispetto al triennio precedente, l’Italia ha invece un aumento del 4,2%.
Un trend positivo dovuto alla riduzione dei prezzi dei fertilizzanti e all’incremento dei costi di prodotti come l’olio d’oliva e i suini.
Rispetto all’anno precedente, le esportazioni di prodotti agricoli italiani sono cresciute del 6%, raggiungendo un valore complessivo di 64 miliardi di euro, coinvolgendo direttamente 4 milioni di lavoratori del settore.
Il settore agroalimentare italiano, oltre a contribuire in modo significativo all’economia nazionale, ha registrato un aumento del turismo straniero del 25% rispetto al 2019, con una spesa complessiva di 50 miliardi di euro. Un successo attribuibile alla dedizione e all’impegno delle donne e degli uomini che operano nella nostra filiera agroalimentare.
Diventa tuttavia necessario investire nelle infrastrutture e nei servizi pubblici, affinché il settore possa continuare a crescere e contribuire a ridurre le disuguaglianze. Il potenziamento di queste risorse potrebbe garantire un impatto a lungo termine sulla redditività e sulla sostenibilità del settore.
ACLI TERRA esprime gratitudine a tutti coloro che, con il loro impegno quotidiano, contribuiscono a rendere sempre più forte il settore agroalimentare italiano.
Acli Terra Calabria definisce il progetto EVO.CA un percorso di consapevolezza esperenziale che nasce dallo studio e dalla spinta verso la conoscenza e la qualità dell’olio extravergine di oliva, in particolare modo verso l’analisi sensoriale. Il cammino di EVO.CA avrà diverse tappe, oltre agli incontri con imprenditori olivicoli, scuole primarie e Medie, docenti e studenti Istituti Professionali di Stato per i Servizi Alberghieri, ristoratori, agriturismi, Accademie dell’Enogastronomia, associati, ACLI Terra Calabria , operatori CAA Acli e Circoli Acli, GAL ( Gruppo di Azioni Locali ), studenti Istituti Tecnici Agrari della Calabria e ITS Accademy Agroalimentari, Distretti del Cibo, operatori culturali-enogastronomici della Dieta Mediterranea, anche i cammini dell’oleoturismo con vere e proprie soste sensoriali all’aperto, intorno ai suggestivi e secolari alberi di ulivo.
In virtù dell’imperversare dei cambiamenti climatici, della mancanza di manodopera specializzata nasce la necessità di aumentare il know-how e di accrescere le competenze degli attori del comparto agricolo, nonché di quello olivicolo, importante settore che caratterizza la nostra regione. Cresce l’interesse verso l’olio di qualità e la Calabria si distingue ogni anno nei premi internazionali. Pertanto obiettivo del presente progetto sarà quello di accrescere le competenze verso il riconoscimento della qualità dell’olio extravergine di oliva, in particolar modo verso l’analisi sensoriale, uno degli strumenti per contrastare le frodi alimentari e rafforzare laconoscenza.
L’analisi sensoriale dell’olio extravergine di oliva verrà espletata mediante dei corsi di avvio all’assaggio della durata da 2 a 4 ore dove sarà prevista una prima fase d’aula in modo da trasmettere i concetti teorici sull’importanza nel consumo dell’olio d’oliva di qualità, i biofenoli, il germoplasma olivicolo nazionale e calabrese, l’uso dell’olio d’oliva nella cucina.
Un vero e proprio attraversamento nell’arte del cibo, nella storia, nell’archeologia e nella gastronomia, visto come brand-investimento in terra di Calabria.
ACLI TERRA segnala nella gastronomia italiana un prodotto che ha avuto una crescita importante grazie alla fine dello stato di emergenza dovuto alla pandemia e con una bella "ottobrata". Secondo i dati Nielsen, rispetto al mese di ottobre del 2021 il mercato del gelato ha fatto registrare in Italia un +60% riferito alle vendite in valore (71,8 milioni di euro contro i 44,6 di ottobre 2021) e un +28% delle vendite in volume (8,9 milioni di chilogrammi contro i 6,9 dello stesso periodo del 2021).
Sono notizie che offrono ottimismo, soprattutto per gli artigiani.
Anche quest’anno Acli e Acli Terra Calabria si soffermano con una loro riflessione sul messaggio della Conferenza Episcopale Italiana per la GiornataNazionale del Ringraziamento 2023. La tematica centrale è lo stile cooperativo qualemodello d’impresa. Una culturache nasce dallaDottrina Sociale della Chiesa, laddovevengono sottolineati non solo la centralità dell’uomo e del suo lavoro quotidiano ma anche la sceltache<< i componenti dell’impresa devono essere consapevoli che la comunità nella quale operanorappresenta un bene per tutti e non una struttura che permette di soddisfare esclusivamente gli interessi personali di qualcuno>>.
Sicuramente nel sistema economico italiano vi sono stati, in particolare dagli anni sessanta in poi, importanti scelte economiche a favore della cooperazionee della sussidiarietà in ambito bancario, lavorativo, dell’agricoltura e della promozione sociale. Una cultura che il nostro Paese valorizza poi anche nel nuovo secolo.Che proviene da lontano e che trova pure in Calabria in Don Carlo De Cardona, sacerdote di Morano Calabro,il difensore e l’apostolo della redenzione sociale dei contadini e dei lavoratori calabresi, nonché l’inventore delle casse rurali. Le Giornate del Ringraziamento si intrecciano con la storia del lavoro dei campi e delle produzioni agricole che in tutti i tempi della storia dell’umanità sono stati di fondamentale ed essenziale importanza per il mantenimento della famiglia e del convivere civile.Intorno all’agricoltura ed all’impresa contadina è stata costruita la prima forma di economia agraria e civile anche del nostro Paese. Dopo gli anni ’60 oltre alla impresa agricola si sviluppa l’agroindustria e prende piede anche l’industrializzazione meccanica e della chimica.
La Giornata del Ringraziamento del 2023 ritorna su un tema che sicuramente trae origine da grandissime ed elevateelaborazioni dottrinali e di fede quali la Laboremexercensche pone l’uomo davanti a scelte responsabili e drammaticamente finalizzate a sollevarci da tanti periodi di degrado in cui l’uomo precipita quando dimentica la sua missione verso il bene << …mettere in risalto il fatto che il lavoro umano è una chiave e probabilmente la chiave essenziale di tutta la questione sociale se cerchiamo di vederla veramente dal punto di vista del bene dell’uomo >>.Anche rispetto alla produzione dei campi l’Enciclica esalta la funzione degli agricoltori e dei contadini, degli imprenditori agricoli << L’agricoltura costituisce così un campo primario dell’attività economica e un indispensabile fattore, mediante il lavoro umano, della produzione>>. Sta qui il centro del problema che va affrontatoin questa società contemporanea piena di contraddizioni e conflitti sociali: con grande senso di co-responsabilità sociale e collettiva: avremo i beni dalla terra se sapremo custodirla e curarla, se sapremo salvaguardarla dall’aggressione dell’inquinamento.
In buona sostanza agricoltura, qualità del cibo e tutela del lavoro stanno insieme e vanno ugualmente tutelati. l problema del lavoro e della sua tutela-sicurezza sono la chiave della questione sociale… deve affermarsi la preminenza del significato soggettivo del lavoro su quello oggettivo>>.Per concludere la Giornata del Ringraziamento 2023 ci deve condurre anche alla chiamata della Laudato Sì: << La visioneconsumistica dell’essere umano, favorita dagli ingranaggi dell’attuale economia globalizzata, tende a rendere omogenee le culture e a indebolire l’immensa varietà culturale, che è un tesoro dell’umanità>>.
La Calabria, attraverso l’impegno delle Organizzazioni professionali agricole, a partire da Acli Terra, deve trovare molteplici e coerenti forme di supporto verso il settore primario, per favorire la qualità del lavoro nei campi, della biodiversità, il senso di comunità nella protezione della natura e costruire intorno al settore agricolo gli strumenti per difendere il buon cibo e il variegato patrimonio agroalimentare che in questa regione ha radici antichissime.
Filippo Moscato - Presidente regionale ACLI Calabria
Pino Campisi - Presidente regionale Acli Terra Calabria
Buone notizie per il settore del miele italiano: la nuova norma europea obbliga i produttori ad inserire un’etichetta con la provenienza.
Una richiesta attesa da tempo dal settore e sostenuta da ACLI TERRA, in particolare nei due eventi di promozione del miele nazionale a Fiumicino e nel Principato di Monaco lo scorso mese. La produzione italiana è, infatti, a rischio, a causa dell’aumento dei costi di produzione e della concorrenza straniera a basso costo e non identificabile.
Il costo di produzione del miele importato dall'Argentina è di € 2,50 al kg, mentre in Italia è di € 6,50.
La stagione 2023 ha confermato il trend in calo degli ultimi dieci anni dei consumi, nonostante la produzione sia in forte recupero (+90% nel 2022, rispetto all’anno precedente).
Oggi, quindi, identificare l'origine della produzione dei mieli è fondamentale per una giusta remunerazione degli apicoltori e per garantire i consumatori.
ACLI TERRA ha assunto questa posizione a livello nazionale e internazionale, rivendicando anche un primato italiano: cioè quello della varietà delle tipologie, ne abbiamo 60 specie, come nessuno al Mondo.
Non possiamo competere sulle quantità, ma sulle varietà abbiamo i numeri da far emergere, appunto, con le etichettature.
ACLI Terra accoglie con grande soddisfazione il via libera della Commissione Europea alla revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) presentato dall'Italia. In particolare, l'organizzazione si compiace del significativo aumento dei fondi destinati all'agricoltura, passati da 3,68 a 6,53 miliardi di euro.
L'attenzione posta sull'agricoltura attraverso questo rafforzamento finanziario rappresenta un importante riconoscimento del ruolo cruciale che il settore agroalimentare gioca nella crescita sostenibile dell'Italia. Questo investimento sostanziale conferma l'importanza strategica di promuovere e sostenere il comparto agricolo, fondamentale non solo per la sicurezza alimentare del paese, ma anche per il benessere economico delle comunità rurali e per la salvaguardia dell'ambiente.
Il Presidente nazionale di ACLI Terra, Nicola Tavoletta, ha dichiarato: "Accogliamo con entusiasmo l'approvazione della Commissione Ue alla revisione del PNRR, in particolare per il raddoppio dei fondi a sostegno dell'agricoltura italiana. Questo rappresenta un passo significativo verso una maggiore resilienza del nostro settore agroalimentare, che svolge un ruolo chiave nella promozione dell'autosufficienza alimentare e nella creazione di opportunità occupazionali nelle zone rurali."
L'incremento dei finanziamenti all'agricoltura contribuirà in modo significativo alla modernizzazione delle filiere produttive, alla digitalizzazione dei processi agricoli e all'implementazione di pratiche sostenibili. ACLI Terra si impegna a collaborare attivamente con tutte le parti coinvolte per garantire che questi fondi siano utilizzati in modo efficace per promuovere una crescita equa e sostenibile del settore agricolo italiano.
"È stato approvato il bando pubblico relativo all’anno apistico 2023/2024, un provvedimento importante a sostegno di un settore in continua evoluzione nella nostra regione e che fa registrare una costante crescita del numero di alveari. Dati incoraggianti che è nostra intenzione sostenere anche con questo avviso pubblico che mette a disposizione delle imprese risorse finalizzate sia a una promozione e a uno sviluppo tecnologico del comparto, sia a contrastare eventuali criticità dovute a fattori ambientali o climatici. Ringrazio la direzione Agricoltura per il prezioso lavoro svolto". Cosi l'assessore all'Agricoltura della Regione Lazio, Giancarlo Righini.
Con il bando sono a disposizione del settore apicoltura oltre 500 mila euro con l’obiettivo di migliorare l’orientamento al mercato e aumentare la competitività delle aziende apistiche, contribuire ad invertire il processo di perdita della biodiversità e migliorare la risposta dell’apicoltura regionale alle esigenze della società in campo alimentare e della salute.
Le azioni che verranno finanziate hanno, tra l’altro, le seguenti finalità: incrementare il grado di resilienza e professionalità del settore apistico, favorendo la diffusione di conoscenze tecniche per combattere in modo efficace le patologie e gli aggressori dell’alveare; contrastare le cause dei cali della produttività e la mortalità delle api, attraverso l’introduzione di innovazioni tecnologiche in azienda, per migliorare la capacità di adattamento degli alveari ai cambiamenti climatici, favorendo la pratica del nomadismo per incrementare e valorizzare l’utilizzo delle risorse nettarifere anche nelle aree marginali;
favorire l’aggregazione tra gli operatori per migliorare la competitività e l'orientamento al mercato; promuovere la conoscenza del settore, della filiera e dei prodotti e valorizzare il miele di qualità per diffonderne la conoscenza presso il mercato e il consumatore, anche attraverso azioni di informazione e promozione.
Coloro che intendono partecipare al bando dovranno presentare apposita domanda entro l’8 gennaio 2024.